Jet abbattuto, Erdogan: no escalation. Putin: raid al confine continueranno

Erdogan e Putin
Erdogan e Putin
Mercoledì 25 Novembre 2015, 19:06 - Ultimo agg. 17:42
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Alta tensione tra Russia e Turchia all'indomani dell'abbattimento del jet russo da parte di F16 turchi. Il presidente Recep Tayyip Erdogan, ribadendo che al momento dell'abbattimento la Turchia non conosceva la provenienza del jet, ha rivelato che alcune parti del velivolo sono cadute in territorio turco, ferendo due persone. «La Turchia - ha aggiunto - sostiene la pace, il dialogo e la diplomazia»: con l'abbattimento di ieri del jet russo «ha soltanto difeso la sua sicurezza e i diritti dei suoi fratelli» turcomanni.

«Non ci sono terroristi di Daesh (l'Isis, ndr) nella regione di Bayirbucak a Latakia» nel nord-ovest Siria, abitata dalla minoranza turcomanna, dove ieri sono caduti i resti del jet russo abbattuto dalla Turchia e dove la Russia ha compiuto diversi raid aerei nei giorni scorsi, ha inoltre spiegato Erdogan. «La Russia è nostra amica e nostra vicina.

Abbiamo fornito alle autorità russe le informazioni necessarie sul jet» abbattuto, «non vogliamo un'ulteriore escalation. I canali di comunicazione restano aperti», ha tuttavia smorzato i toni il premier turco, Ahmet Davutoglu. Le Forze armate turche hanno rafforzato i controlli aerei del confine con la Siria. I ministri degli Esteri di Russia e Turchia hanno concordato di avere un colloquio nei prossimi giorni.

«Dopo quello che è successo ieri, non possiamo escludere qualche altro incidente, e se succederà dovremo reagire in un modo o nell'altro», ha detto Putin da Nizhni Taghil. Mosca continuerà «senza dubbio» i suoi raid aerei contro obiettivi Isis vicino al confine turco, dove ieri è stato abbattuto il jet, ha avvertito il suo portavoce, Peskov. «Ci piacerebbe che i terroristi e i militanti stessero lontano dal confine turco, ma sfortunatamente tendono a stare nel territorio siriano vicino al confine turco. E i nostri cittadini in Turchia, naturalmente, potrebbero essere soggetti ad un pericolo rilevante, il ministero degli esteri deve parlare di questo», ha aggiunto.

Intanto il ministro della Difesa russa Serghiei ShoiguI ha annunicato che i sistemi di difesa anti missilistica S-400 saranno trasportati alla base militare russa di Khmeimim, a Latakia.

«Le lunghe relazioni di buon vicinato sono state minate», afferma il premier russo Dmitri Medvedev. Le «conseguenze dirette» potrebbero essere «la rinuncia a una serie di importanti progetti comuni e la perdita di posizione nel mercato russo da parte delle compagnie turche, ha detto Medvedev, sottolineando che ad essere state minate sono soprattutto «le lunghe relazioni nella sfera economica e umanitaria» e «questo danno sarà duro da riparare». Le aziende turche sono molto presenti nel mercato russo, in particolare nell'ortofrutta, nei beni di consumo, nell'edilizia. Quanto ai progetti comuni, si spazia dalla costruzione di una centrale nucleare al gasdotto Turkish Stream.

La prima delle tre conseguenze delle «sconsiderate azioni criminali delle autorità turche che hanno abbattuto l'aereo russo» ieri, ha dichiarato il premier russo Dmitri Medvedev - è «una pericolosa escalation dei rapporti Russia Nato, che non può essere giustificata con alcun interesse, compresa la protezione dei confini». «La Turchia ha dimostrato ora con le sue azioni di proteggere i militanti dell'Isis. Questo non sorprende, considerando l'informazione sugli interessi finanziari diretti di certi dirigenti turchi nella fornitura di prodotti petroliferi realizzati dagli impianti dell'Isis», ha osservato.

Nel pieno dello scontro diplomatico l'ambasciatore straordinario russo Konstantin Shuvalov ha partecipato stamani al summit economico dell'Organizzazione della cooperazione islamica (Oic) a Istanbul, in cui ha parlato Erdogan. Lo riferisce l'agenzia di stampa Dogan. La prevista visita di oggi in Turchia del ministro degli Esteri russo, Serghiei Lavrov, era stata annullata ieri.

«Abbiamo aspettato spiegazioni dalla parte turca ieri e al più alto livello. Meglio tardi che mai», ha detto Lavrov citando il ministro degli Esteri turco che «ha offerto le proprie condoglianze alla Russia e ha espresso rammarico per l'incidente, ma allo stesso tempo ha tentato di giustificare l'azione intrapresa dall'aviazione turca». «Abbiamo seri dubbi che (l'abbattimento del jet russo, ndr) sia stato un atto colposo, sembra molto una provocazione premeditata», ha proseguito. Il ministro degli esteri turco ha sostenuto che i controllori di volo non conoscevano la nazionalità del Sukhoi-24 abbattuto. Il ministro ha comunque stemperato le tensioni: «Non faremo la guerra alla Turchia, le nostre relazioni con il popolo turco non sono cambiate». In compenso, ha aggiunto, Mosca «rivedrà seriamente le relazioni russo-turche».

Intanto è stato sciolto il giallo sulla sorte dei due piloti a bordo del caccia russo abbattuto. Il secondo pilota è stato tratto in salvo: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin. Il ministro della Difesa Serghiei Shoigu ha precisato che il pilota «è sano e salvo» e si trova in una base russa nella zona della Siria controllata da Mosca. L'altro pilota sarebbe stato invece ucciso dai «jihadisti», ha detto a Europe-1 l'ambasciatore russo in Francia, Alexander Orlov. Ieri la Cnn turca aveva citato testimoni secondo i quali i due piloti erano riusciti a lanciarsi fuori dal velivolo con il paracadute ma erano poi stati entrambi uccisi dal fuoco dei ribelli anti-Assad prima che riuscissero a toccare terra.

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