Kiev accusa: «Duemila soldati russi hanno invaso la Crimea». Obama: «Forte preoccupazione»

Kiev accusa: «Duemila soldati russi hanno invaso la Crimea». Obama: «Forte preoccupazione»
Venerdì 28 Febbraio 2014, 08:09 - Ultimo agg. 1 Marzo, 09:41
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All'aeroporto militare di Gvardiiski, vicino alla capitale della Crimea, Sinferopoli, sono atterrati 13 aerei militari russi Il-76 ognuno con a bordo 150 paracadutisti per un totale di 2.000 soldati. Lo denuncia il rappresentante permanente del presidente ucraino in Crimea, Serghiei Kunitsin, citato dall'agenzia Unian.

Aerei militari della Russia hanno violato lo spazio aereo dell'Ucraina: è quanto afferma un comunicato del ministero degli esteri di Kiev trasmesso a Mosca, nel quale si invitano i russi a «far rientrare immediatamente le truppe e i loro veicoli (in Crimea) alle loro basi».

Il presidente ad interim ucraino Oleksandr Turchynov in un messaggio televisivo accusa la Russia di aggressione, denunciando che Mosca ha dispiegato duemila militari in Crimea e sta «tentando di provocare» la reazione di Kiev per scatenare un «conflitto armato». Lo riporta la Bbc. Turchynov ha anche affermato che «l'esercito ucraino non sta rispondendo» alle provocazioni.

Turchynov ha chiesto al leader russo Vladimir Putin di far cessare la «aggressione non dissimulata» in Crimea. «Mi rivolgo personalmente al presidente Putin - ha detto Turcinov in un messaggio alla televisione - per chiedergli di fermare immediatamente la sua aggressione non dissimulata e di ritirare i suoi militari in Crimea. Secondo il presidente ad interim, si tratta di una provocazione di Mosca: «Si provoca il conflitto e poi si annette il territorio», ha detto.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito sulla crisi in Crimea, prima in forma privata, poi per consultazioni a porte chiuse per ascoltare un briefing di Oscar Fernandez-Tarranco del Dipartimento agli affari politici e l'ambasciatore di Kiev.

Il Consiglio è stato convocato dalla Presidenza di turno lituana sulla base di una lettera del Parlamento di Kiev, nella quale venivano citati gli articoli 34 e 35 della carta dell'Onu e la minaccia all'integrità territoriale dell'Ucraina. È possibile che al termine della riunione la presidenza lituana faccia una dichiarazione alla stampa. Ci sarebbe una bozza di testo che non sarebbe ancora stata fatta circolare tra gli stati membri.

La reazione di Obama «Siamo profondamente preoccupati. Ogni intervento in Crimea sarebbe una grave violazione del diritto internazionale e della sovranità ucraina». Lo ha detto Barack Obama sugli ultimi drammatici sviluppi sulla crisi ucraina, che ha poi spiegato: «La situazione è fluida: abbiamo contatti continui con le autorità russe». Ma un intervento russo in Ucraina avrebbe «un costo», ha sottolineato.

Fonti dell'amministrazione Obama hanno comunicato ai media che Gli Stati Uniti vedono movimenti militari russi in Crimea «via aria e via mare».

Gli Usa lanciano un appello alla Russia affinchè «ritiri le sue forze militari» e permetta agli ucraini di «decidere il proprio futuro senza ingerenze»: lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Samantha Power. Quest'ultima ha precisato che è importante che il Consiglio di Sicurezza dell'Onu sia unito in un momento critico per il futuro dell'Ucraina e del suo popolo, chiedendo anche alla Russia di contribuire al rispetto dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica.

La Gran Bretagna richiama i propri cittadini Il Foreign Office invita ad evitare qualsiasi viaggio verso la penisola di Crimea e consiglia ai britannici che si trovano sul posto di lasciare la zona con mezzi commerciali. Lo si legge sul sito dello stesso ministero. Nella nota si sottolinea di evitare l'aeroporto di Simferopol e si segnalano notizie secondo cui all'aeroporto di Sebastopoli i voli sono bloccati, indicando inoltre che alcune linee ferroviarie sono ancora operative.

Richiesta di estradizione per Yanukovich L'Ucraina ha ufficialmente chiesto alla Russia l'estradizione dell'ex presidente Viktor Yanukovych. Lo ha annunciato il procuratore generale Oleh Makhnitsky, secondo quanto riporta la Bbc.

L'occupazione dell'aeroporto Militari russi hanno preso nella notte il controllo dell'aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli: lo riferisce Interfax citando fonti militari di Sebastopoli, secondo cui l'azione serve per «prevenire l'arrivo di militanti». Lo scalo, di proprietà dell' aeronautica ucraina, è presidiato lungo tutto il perimetro. C'è pure un blindato.

Secondo il giornale online Potrobnosti.ua, i militari, che indossano elmetti e giubbotti antiproiettili, sono arrivati a bordo di una decina di camion, scortati da autoblindo e auto della polizia stradale militare. Lo scalo si trova vicino all'incrocio di due autostrade 'strategiche': una conduce a Sebastopoli (sede della flotta russa del Mar Nero), che dista una ventina di km, e l'altra a Sinferopoli (capitale della Crimea), a 50 km. Secondo il politologo ucraino Pavel Nuss, il blitz sarebbe stato compiuto per garantire il trasferimento dei reparti militari russi a Sebastopoli. D'estate l'aeroporto è usato anche come scalo internazionale.

Il ministro dell'Interno ucraino, Arsen Avakov, accusa Mosca di «invasione armata» dopo l'occupazione degli aeroporti di Belbek e Sinferopoli in Crimea. «Considero l'azione come un'invasione armata e un'occupazione», ha postato sulla sua pagina Facebook il ministro.

L'aeroporto di Sinferopoli, scrive Avakov, «è bloccato da reparti militari della flotta russa». «All'interno dell'aeroporto - prosegue - si trovano i militari e le guardie di frontiera ucraini. Fuori ci sono militari in divisa mimetica con armi e senza distintivi, che non nascondono la propria appartenenza». «L'aeroporto - aggiunge - non funziona. Sul perimetro esterno ci sono i posti di controllo del ministero degli interni ucraino. Non ci sono ancora scontri armati». «La situazione creatasi negli aeroporti di Crimea è un intervento militare e un atto di occupazione», ribadisce.

Capo di Stato maggiore silurato. Il capo del parlamento ucraino, Aleksandr Turcinov, che è anche presidente ad interim, ha silurato l'ammiraglio Iuri Ilin, il capo di Stato maggiore nominato il 19 febbraio scorso dal deposto presidente Ianukovich. Lo si legge nel sito ufficiale di Turcinov.

Giallo sul blitz dei soldati. Ma una non meglio precisata fonte di Sebastopoli ha precisato a Interfax che i militari russi non hanno nulla a che fare con l'occupazione dell'aeroporto di Belbek, vicino a Sebastopoli. Secondo la stessa fonte, gli autori del blitz sono attivisti dei reparti di autodifesa e il loro obiettivo è quello di impedire lo sbarco di forze legate alla protesta del Maidan.

La procura generale ucraina chiederà l'estradizione del deposto presidente, ricercato per omicidi di massa durante la repressione della rivolta di piazza, se la sua presenza sarà confermata ufficialmente in Russia. Lo si legge nel sito della stessa procura.

Giovedì mattina un commando di uomini armati pro-Russia aveva preso possesso della sede del parlamento e del governo locale di Simferopol, capitale della regione autonoma della Crimea, e aveva issato la bandiera russa sulla facciata dell'edificio. Alcune ore più tardi il parlamento aveva indetto per il 25 maggio un referendum per chiedere maggiore autonomia e aveva deposto il governo locale.

«Yanukovich ha perso ogni legittimità» Gli Stati Uniti ritengono che il deposto presidente ucraino Viktor Ianukovich, lasciando il Paese, abbia ha perso «ogni legittimità». Lo ha affermato oggi la portavoce del dipartimento di Stato Usa, Jan Psaki.

La preoccupazione del ministro Mogherini «Lo smembramento territoriale dell'Ucraina sarebbe lo scenario peggiore, che cerchiamo di evitare. Non c'è alternativa al dialogo inclusivo, è l'unica strada, e posso dire che dai colloqui che ho avuto in questi giorni con colleghi Usa, Ue e Russia, tutti la pensano così. Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini.

Venizelos - entrambi i ministri hanno parlato esclusivamente in inglese - si è unito al sostegno per la dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri di Polonia, Francia e Germania, sottolineando che la priorità del governo ucraino di transizione deve essere anche quella di «proteggere la sicurezza della società ucraina, oltre a sovranità ed integrità territoriale». Il ministro greco ha ricordato che nel paese vive una comunità greca di circa 100.000 persone, e ha garantito l'impegno della presidenza greca dell'Ue verso qualsiasi azione comune per contribuire alla risoluzione pacifica della crisi.

Sostegno a Francia, Germania e Polonia Il ministro degli esteri Federica Mogherini dà il massimo sostegno alla dichiarazione congiunta emessa oggi dai ministri degli esteri di Francia, Germania e Polonia sulla crisi ucraina. «Oggi c'è stata la dichiarazione congiunta dei ministri degli esteri di Polonia, Germania e Francia - ha detto il ministro in conferenza stampa con il collega greco Evangelos Venizelos - La sosteniamo con forza».

Sosteniamo la dichiarazione - ha precisato la neotitolare della Farnesina - «soprattutto quando parla della formazione di un governo di transizione e quando si riferisce alla necessità di affrontare le sfide in modo inclusivo, coinvolgendo tutte le parti, senza eccezione. Siamo molto preoccupati per le tensioni e dobbiamo fare tutto il possibile per ridurle, promuovendo il dialogo pacifico. Ribadiamo l'importanza di tutelare sovranità e integrità nazionale. Serve un'azione europea che sostenga il il dialogo tra tutte le parti, inclusa la Russia».

La telefonata della Merkel a Putin Angela Merkel, in una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin, «ha espresso la sua preoccupazione per la destabilizzazione dell'Ucraina» e chiesto «cautela» in Crimea. Lo comunica il portavoce Steffen Seibert in una nota. «Si dovrà evitare ogni passo che porti a un'escalation», ha aggiunto la cancelliera.

«D'ora in poi dovrebbero essere colte le offerte che le organizzazioni internazionali dovessero diffondere per la soluzione delle controversie e l'intensificazione del dialogo». I due leader hanno concordato, conclude la nota, di rimanere in stretto contatto anche sul tema Ucraina.

L'appello di Cameron Il premier britannico David Cameron ha chiesto alla Russia di rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina. Lo ha riferito una portavoce di Downing Street dopo una telefonata tra Cameron e il presidente russo Vladimir Putin nella quale è stata discussa «la situazione in Ucraina e in particolare l'escalation di tensione in Crimea». Putin, ha riferito la portavoce, ha detto di volere rispettare la sovranità di Kiev e ha sottolineato che «le esercitazioni militari russe nell'area erano state pianificate prima dell'attuale situazione in Ucraina». Entrambi i leader si sono trovati d'accordo sul fatto che «elezioni libere» siano il modo migliore per assicurare «un futuro nel quale gli ucraini non siano costretti a scegliere tra l'Europa e la Russia».

Congelati i conti di Yanukovich Lavorando a stretto contatto con il nuovo governo ucraino, Svizzera, Liechtenstein e Austria hanno congelato i conti di Viktor Yanukovich e della sua "famiglia", come viene chiamato il circolo di persone che avrebbero beneficiato, oltre ai suoi parenti, delle ricchezze provenienti dalle casse dello stato. I provvedimenti che investono una ventina di persone sono stati adottati poco prima che l'ex presidente ucraino assicurasse, nella conferenza stampa che ha tenuto a Rostov sul Don, di non avere proprietà o conti all'estero. In aggiunta, le autorità svizzere hanno anche aperto una inchiesta per riciclaggio di denaro aggravato contro Yanukovich e il figlio Oleksandr e ordinato la perquisizione a Ginevra della sede di una società di proprietà di quest'ultimo da cui hanno portato via documenti. Le misure per il blocco dei fondi intestati a un totale di venti ucraini sono stati diffusi alle banche e alle società per la gestione dei patrimoni in Svizzera e in Liechtenstein. La banca centrale austriaca ha adottato lo stesso provvedimento nei confronti di 18 ex esponenti del governo ucraino e di altre personalità. Oltre a Yanukovich, le diverse liste includono anche l'ex premier Mykola Azarov, il cui figlio Oleksij e la cognata Liliya Azarova sono proprietari di una casa in un quariere di lusso di Vienna, così come Serhiy Arbuzov e l'ex capo di gabinetto del presidente Andriy Klyuyev.

Liliya Azarova risulta inoltre fra i proprietari della casa editrice di periodici patinati così come di una galleria d'arte a Vienna. Ma ne lei ne il marito compaiono nella lista austriaca. «Una volta che la banca centrale formalizzerà il decreto avremo le basi legali per capire quali di questi beni si trovano davvero in Austria e per prevenirne l'abuso», ha dichiarato il ministro degli esteri austriaco Sebastian Kurz. Insieme al fratello Sergiy, Andriy Klyuyev è proprietario della compagnia per il commercio di materie prime e sistemi per le energie rinnovabili Slav registrata in Austria.

La Crimea, penisola sul Mar Nero, nel sud dell'Ucraina, è popolata in maggioranza da russi. Si tratta in effetti di una regione russa annessa all'Ucraina nel '54 da Krusciov. Mosca ancora oggi mantiene nella penisola la base della sua flotta del Mar Nero. Dopo la cacciata del presidente filo-russo Viktor Ianukovich e la presa del potere a Kiev da parte dell'opposizione nazionalista, in Crimea si sono accese tensioni separatiste da parte dei russofoni.

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