Libia, Nato: fine missione il 31 ottobre
«Gheddafi è stato giustiziato»/ Video

Festa a Tripoli dopo la morte di Gheddafi (foto Sabri Elmhedwi - Epa)
Festa a Tripoli dopo la morte di Gheddafi (foto Sabri Elmhedwi - Epa)
Venerdì 21 Ottobre 2011, 09:13 - Ultimo agg. 16 Novembre, 23:30
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ROMA - La storia di Muammar Gheddafi finita in un tunnel di cemento a Sirte. Le ultime parole del rais sono state: Non sparate. Il colonnello libico stato preso vivo, come mostra un video diffuso da Al Jazeera, e confermato dal Consiglio nazionale di Transizione (Cnt), ma le foto del suo cadavere con un foro di pallottola sulla tempia hanno immediatamente fatto pensare a una esecuzione. Ipotesi smentita dal Cnt: il rais è morto per un colpo alla testa (come confermato dall'autopsia), che lo ha raggiunto durante una sparatoria, secondo gli insorti.



Con lui è caduto anche il figlio Mutassim (il cui corpo è stato trasferito ed esposto a Misurata). E' giallo invece su Saif al-Islam, figlio e delfino del rais, che gli insorti hanno detto di aver catturato a sud di Zliten. «Lo abbiamo preso ed è sotto le cure dei nostri medici - hanno affermato - È ferito in diverse parti del corpo. Dopo averlo curato gireremo un video e ve lo mostreremo». Ma non si hanno conferme e in serata la Nato ha riferito di non sapere che fine abbia fatto.



A sette mesi dall'inizio della guerra e due dalla liberazione di Tripoli, il Cnt si appresta a proclamare ufficialmente la liberazione del paese, domenica. Nelle prossime intanto porterà a termine il trasferimento dei suoi quartier generali da Bengasi a Tripoli. Entro i prossimi 30 giorni, inoltre, annuncerà un governo ad interim.



La Nato ha fissato oggi la fine della missione, dopo che anche Ban ki-Moon ha chiesto di «fermare i combattimenti». L'Alleanza atlantica, riunita in tutta fretta, ha faticato a prendere una decisione, con la Francia che voleva chiudere e la Gran Bretagna che frenava. L'Alleanza metterà fine alla missione il 31 ottobre, ha annunciato il segretario generale Anders Fogh Rasmussen, spiegando che si tratta di una «decisione preliminare» e che l'Alleanza continuerà a «monitorare» la situazione in Libia fino al 31 ottobre, «proteggendo i civili se necessario». La Nato non manterrà comunque truppe nel paese.



«Quello della Nato in Libia è stato un notevole successo - ha detto Rasmussen - Siamo stati veloci, flessibili e precisi. Abbiamo fatto il nostro dovere. Ora sta al Cnt trattare gli affari interni dando prova di democrazia, rispetto della legge e dei diritti».



Dopo due mesi da primula rossa e 42 anni di regime, a fermare la corsa di Gheddafi è stato simbolicamente un ragazzino di 20 anni, Mohamed al Bibi, diventato subito eroe, che ha portato con sè come trofeo l'ultimo orpello del rais: una pistola d'oro. E le immagini del rais ferito, debole, ormai vinto, hanno fatto immediatamente il giro del mondo. Rievocando la fine di altri dittatori, da Mussolini a Saddam.



La testa del regime è capitolata in pochi istanti. Sancendo, probabilmente, la fine della guerra. Alla notizia della cattura del rais, ribelli e semplici cittadini si sono riversati sulle strade per festeggiare, urlando «Allah è grande», hanno portato in trionfo il ragazzino ventenne che lo ha scovato e che forse riuscirà ad intascare anche la taglia da 20 milioni di dollari.



Avvolto nel mistero in vita, Gheddafi ha lasciato un giallo anche nella morte. Non è affatto chiara la dinamica della sua cattura. Il rais stava fuggendo dalla Sirte appena espugnata dai ribelli, diretto a Sud, su un convoglio di sette macchine formato da familiari e fedelissimi, quando è stato intercettato dagli aerei della Nato e, via terra, dai ribelli.



L'alleanza - aerei francesi, ha rivendicato Parigi, anche americani, ha precisato Washington - ha colpito alcune macchine, uccidendo il capo delle forze armate. Per evitare i colpi dei caccia, una Toyota si è improvvisamente staccata dal convoglio, seguita da un'altra macchina. A questo punto, secondo la ricostruzione dell'ambasciatore libico a Roma Abdel Hafed Gaddur, sono entrati in azione i rivoltosi, che hanno bloccato le macchine. Qui tutto diventa più fumoso: forse Gheddafi, che si trovava nella Toyota, è riuscito a fuggire e nascondersi in alcuni tubi di cemento dove poi è stato preso. Di certo quei tubi sono già diventati il simbolo della fine del rais. Dal lussuoso bunker alla buca.



I ribelli si sono fatti riprendere accanto ai tunnel, dove hanno scritto con lo spray «Qui stava Gheddafi. Allah è più grande». Il corpo del rais è stato poi portato a Misurata e mostrato alle tv, prima di essere rinchiuso in una moschea. Sarà sepolto in una località segreta.



La morte di Gheddafi, per il presidente Usa Barack Obama, «chiude un doloroso capitolo» perché i libici «hanno vinto la oro rivoluzione». D'accordo il capo dello stato Giorgio Napolitano, convinto che la fine del rais chiuda «una pagina rammatica», mentre il premier Silvio Berlusconi si è limitato a commentare: «Sic transit gloria mundi».



L'Alto commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite si è pronunciato oggi per un'indagine sulle circostanze «non chiare» della morte di Gheddafi. «Ci sono quattro-cinque versioni diverse. C'è bisogno di un'indagine», ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell'Alto commissario, Rupert Colville.



Il Cnt di Misurata ha deciso di rinviare la sepoltura di Gheddafi fino a quando non giungerà in Libia una squadra di esperti forensi incaricata dal Tribunale penale internazionale (Tpi) per accertare le cause della morte del raìs.
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