Marc Augé: «Un attentato più grave dell'11 settembre perchè colpisce la nostra libertà di pensiero»

Marc Augé: «Un attentato più grave dell'11 settembre perchè colpisce la nostra libertà di pensiero»
di Guido Caserza
Giovedì 8 Gennaio 2015, 09:05 - Ultimo agg. 09:09
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«Un attentato più grave di quello dell'11 settembre». Così, a caldo, Marc Augé, ottant'anni, uno dei maggiori intellettuali francesi, etnologo di fama mondiale commenta l'attentato al «Charlie Hebdo» «Un attentato più grave di quello dell'11 settembre». Così, a caldo, Marc Augé, ottant'anni, uno dei maggiori intellettuali francesi, etnologo di fama mondiale commenta l'attentato al «Charlie Hebdo».



Perché più grave?



«L'attentato dell'11 settembre è stato un attentato ovviamente grave e tragico, più tragico di quello di ieri almeno per il numero di vittime. Era però un attentato, in un certo senso, dal minore valore simbolico, anche se andava a colpire il centro economico dell'economia mondiale».



E questo le sembra poco?



«Naturalmente no, ma dobbiamo comprendere che l'attentato contro Charlie Hebdo, sebbene meno tragico e mortale, è stato un attentato palesemente contro le ragioni stesse della nostra civiltà. Gli uominni che sono stati uccisi, lo sono stati per le loro posizioni, per ciò che esprimevano: gli attentatori hanno dunque voluto uccidere la libertà di pensiero e di parola e, dunque, uccidere simbolicamente le conquiste del mondo occidentale».



La rivista era nel mirino degli integralisti almeno dal tempo della pubblicazione delle vignette satiriche sul profeta dell'Isalm, nel 2012.





«Naturalmente, e nonostante le minacce i redattori hanno giustamente continuato la loro battaglia di libertà per la quale sono stati uccisi.
Erano intellettuali che avevano una franca, dichiarata posizione contro la religione e il razzismo dell'integralismo religioso, giudicato più volte dalla redazione «un fenomeno terribile». Il commando armato ha fatto irruzione quando sapeva che era in corso una riunione di redazione: gli attentatori hanno voluto dunque colpire in un momento preciso, non solo per andare a colpo sicuro ma per commettere il loro delitto in un momento particolarmente significativo di un giornale».