Migranti, l'Ungheria sfida l'Unione Europea:
domenica il voto sulle quote

Migranti, l'Ungheria sfida l'Unione Europea: domenica il voto sulle quote
Venerdì 30 Settembre 2016, 13:58 - Ultimo agg. 2 Ottobre, 10:18
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«Volete che l'Ue possa disporre il reinsediamento obbligatorio di cittadini non ungheresi in Ungheria, anche senza l'approvazione dell'Assemblea Nazionale (il Parlamento, ndr)?». È il quesito cui risponderanno domenica i cittadini ungheresi, nel referendum voluto dal primo ministro Viktor Orban, leader del partito Fidesz, membro del Ppe.  Il referendum trae origine dalle decisioni prese nell'autunno del 2015 dal Consiglio Giustizia e Affari Interni dell'Ue, che approvò, nel pieno della crisi dei migranti, un piano per riallocare 160mila richiedenti asilo da Italia, Grecia e Ungheria in altri Paesi Ue. L'Ungheria votò contro quella risoluzione, insieme a Romania, Repubblica Ceca e Slovacchia (la Polonia votò a favore), e la sua quota, 54mila rifugiati da riallocare, venne ridistribuita tra Italia e Grecia. Dopo quel passaggio, l' Ungheria e la Slovacchia (che ha la presidenza di turno del Consiglio Ue) fecero ricorso alla Corte di Giustizia. Orban, che insieme al suo partito fa campagna per il 'nò, ha deciso di consultare gli ungheresi, spiegando che il sistema di quote di rifugiati da redistribuire in Ue altererebbe «l'identità etnica, culturale e religiosa dell' Ungheria e dell'Europa» (160mila persone sono lo 0,03% dei circa 508 mln di abitanti dell'Unione), e che nessuna istituzione europea ha il diritto di fare una cosa simile. L'unico partito che fa campagna per il sì è il Partito Liberale Ungherese, fondato da Gàbor Fodor; gli altri si dividono tra il 'nò (oltre a Fidesz, ci sono tra gli altri anche gli ultranazionalisti di Jobbik), il boicottaggio (in particolare i socialisti dell'Mzsp) chi è neutrale (i Verdi Liberali dell'Lmp) e chi sostiene che il quesito sia invalido (i graffitari satirici dell'Mkkp).   Secondo un sondaggio diffuso in luglio dal Pew Research Centre, il 76% degli ungheresi ritiene che la presenza di rifugiati aumenti la probabilità che si verifichino atti di terrorismo in Ungheria (in Italia il 60% è della stessa idea) e l'82% pensa che i richiedenti asilo costituiscano un peso per la società, poiché ruberebbero lavoro e benefici sociali agli 'autoctonì (è dello stesso avviso il 65% dei sondati in Italia, il 31% in Germania).
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