Mike Pompeo, l’italo-americano della Cia: «Fermare l’ultimo passo nucleare di Kim»

Mike Pompeo, l’italo-americano della Cia: «Fermare l’ultimo passo nucleare di Kim»
di Luca Marfé
Venerdì 20 Ottobre 2017, 16:41 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 10:24
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NEW YORK - Il direttore della Cia Mike Pompeo striglia le alte sfere statunitensi sulla Corea del Nord. L’italo-americano di origini abruzzesi, a capo della Central Intelligence Agency dal gennaio scorso, ha dichiarato che è giunto il momento che gli Stati Uniti si comportino come se Pyongyang fosse ad un solo passo dall’attaccarli. Invitando l’attuale amministrazione e i vertici militari ad agire di conseguenza, a passare finalmente all’azione.

Ha aggiunto inoltre, senza troppi giri di parole, che «Donald Trump è pronto».

«È tempo di ragionare su come fermare l’ultimo passo del dittatore», ha affermato nel corso di un lungo intervento tenuto in seno al foro per la sicurezza della Fondazione per la Difesa delle Democrazie.

Il riferimento è chiaro: l’«ultimo passo» di cui parla Pompeo è la piena capacità nucleare cui ambisce apertamente l’odiato stato canaglia.

Proprio il direttore della Cia si è distinto, in generale nel corso degli ultimi mesi, per le sue prese di posizione rigide e nette. Nel circuito degli ufficiali maggiori, infatti, è la figura che più frequentemente ha lasciato trapelare la possibilità che l’intera vicenda nordcoreana scivoli lungo il dirupo dello scontro frontale.


(Il direttore della Cia Mike Pompeo e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump)


Gli fa eco, peraltro, un altro pezzo fondamentale dello scacchiere militare a stelle e strisce: anche secondo Herbert Raymond McMaster, consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, «il presidente non è in alcun modo disposto ad accettare che il regime di Pyongyang possa minacciare gli americani con armi nucleari o comunque non convenzionali».

Questo, sempre secondo McMaster, «mette gli Stati Uniti in una situazione in cui bisogna correre, e di gran fretta, per risolvere in maniera alternativa l’attuale fase di inerzia». E ha concluso con quello che è suonato come un vero e proprio avvertimento rivolto al mondo intero: «Lo sappiamo tutti. Lo sanno i nostri alleati e i nostri partner. Lo sa la Cina. Lo sa la Russia».


(Il consigliere per la sicurezza nazionale Herbert Raymond McMaster stringe la mano a Donald Trump)


«La probabilità che scoppi una guerra con la Corea del Nord non è mai stata così alta».

A sostenerlo è infine John Brennan, altro volto storico della Cia, di cui è stato direttore dal 2013 al 2017, che quota con franchezza disarmante una possibilità del «20, 25% che esploda il conflitto».

Le rassicurazioni pacate e diplomatiche del segretario di Stato Rex Tillerson non sono mai apparse così lontane dall’America di questi giorni.


(Il segretario di Stato Rex Tillerson)

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