Minacce a ex consigliere comunale,
indagata parente di «Fatima»

Minacce a ex consigliere comunale, indagata parente di «Fatima»
Venerdì 24 Marzo 2017, 18:59 - Ultimo agg. 20:10
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La procura di Grosseto ha avviato accertamenti su presunte minacce che un ex consigliere comunale di Scansano avrebbe ricevuto verbalmente da Arta Kacabuni, 43 anni, albanese abitante a Scansano, già condannata a 2 anni e otto mesi a Milano per reati di terrorismo. È quanto emerge oggi a Grosseto dopo quanto pubblicato stamani dal quotidiano La Nazione. L'ex politico locale Francesco Tenucci è già stato sentito per 'sommarie informazionì dai carabinieri dopo che lui stesso ha reso pubblico l'episodio sul suo profilo Facebook. La donna che lo avrebbe minacciato è parente (zia del marito) della prima 'foreign fighter' italiana andata a combattere per l'Isis in Siria, Fatima Al Zahara alias Maria Giulia Sergio, 28 anni, latitante, originaria di Torre del Greco, espatriata nel 2014, dopo la conversione all'Islam della sua famiglia italiana. Fatima andò a combattere col marito, Aldo Kobuzi, anche lui latitante e condannato contumace a 10 anni nella stessa inchiesta.

Arta Kacabuni è zia di Kobuzi. Mercoledì scorso l'ex consigliere comunale Tenucci, riporta il quotidiano, sarebbe stato avvicinato dalla donna, che indossava il burqa, a una fermata dell'autobus a Scansano e lo avrebbe minacciato con frasi tipo «Presto tutti noi musulmani ci leveremo in armi. La terza guerra mondiale sta arrivando. E siete voi cristiani che la volete».

I carabinieri di Grosseto hanno voluto verbalizzare la testimonianza dell'ex consigliere comunale perché, secondo quanto si riporta, le frasi potrebbero profilarsi come minacce di stampo terroristico.
Tenucci è noto in zona per la sua attività politica a livello locale e in passato è stato candidato sindaco per una lista civica ma non vinse. Arta Kacabuni, che sta scontando la condanna ai domiciliari nella sua casa a Scansano da dove può uscire due volte la settimana, lo avrebbe incontrato mentre stava andando in ospedale a Grosseto per una visita. La casa di Arta Kacabuni è la stessa dove in passato hanno soggiornato Maria Giulia Sergio e il marito Aldo Kobuzi prima di fuggire dall'Italia per arruolarsi nell'Isis. Ora la procura ha avvertito il tribunale di sorveglianza dell'episodio. «Impaurito? Assolutamente no - ha detto Francesco Tenucci -. Mi sono sembrate farneticazioni di una persona poco padrona di se stessa accecata da un fanatismo che supera qualunque considerazione di civile convivenza».
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