Moscovici apre sulla flessibilità «Se perde Renzi rischio populismi»

Moscovici apre sulla flessibilità «Se perde Renzi rischio populismi»
di David Carretta
Venerdì 7 Ottobre 2016, 07:43 - Ultimo agg. 8 Ottobre, 12:37
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BRUXELLES L'apertura è più politica che tecnica, ma è destinata ad influenzare negoziati tra il governo e la Commissione in vista della presentazione del progetto di bilancio il 15 ottobre. In Italia «c'è una minaccia populista» ed «è per questo che sosteniamo gli sforzi di Renzi affinché sia un partner forte all'interno dell'Unione Europea», ha detto ieri il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, confermando la determinazione dell'esecutivo comunitario di arrivare ad un compromesso con il governo che tenga conto della scadenza del 4 dicembre sul referendum sulla riforma costituzionale. Il giudizio sui conti pubblici arriverà in novembre e c'è il rischio concreto di una procedura per deficit eccessivo perché, con i numeri contenuti nella nota di aggiornamento del Def, l'Italia viola la regola del debito e non mantiene gli impegni assunti in maggio sull'aggiustamento strutturale da realizzare nel 2017.

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«Ho fiducia che l'Italia, come sempre, se la caverà e risolverà i suoi problemi con il nostro aiuto», ha spiegato Moscovici in un'intervista a Bloomberg. Incaricato di negoziare con il governo per conto della Commissione, Moscovici avrà un incontro con il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan a Washington, a margine degli incontri annuali del Fondo Monetario Internazionale. Sono in corso discussioni «sulle banche» e «sulla situazione di bilancio», ha rivelato il commissario. Moscovici ha ribadito alcuni paletti dei negoziati sui conti. La flessibilità è stata introdotto lo scorso anno e l'Italia ne ha già beneficiato per riforme e investimenti. «Abbiamo detto che saremmo pronti a considerare spese per la crisi di rifugiati o un terremoto o un paese che soffre attacchi terroristici come il Belgio», ha aggiunto Moscovici. Ma «si tratta di flessibilità precise, limitate e chiaramente spiegate».
Secondo diversi fonti comunitarie, la nota di aggiornamento del Def, anziché dissipare i dubbi, li ha aggravati. Per come stanno le cose, l'Italia «non è assolutamente conforme», dice un funzionario coinvolto nelle trattative tra Bruxelles e Roma. La volontà di aiutare Renzi dovrebbe spingere la Commissione a limare il più possibile i numeri per andare incontro ad alcune richieste del governo.

Tuttavia a Bruxelles sottolineano che «ci sono limiti». Alcune spese per il terremoto e i migranti saranno considerate come «circostanze eccezionali», ma i tecnici della Commissione dubitano che si possa arrivare allo 0,4% di deficit aggiuntivo che il governo intende chiedere al Parlamento. «E' una cifra molto inferiore», anticipa il funzionario. Un altro piccolo margine inferiore allo 0,1% di Pil dovrebbe arrivare da un nuovo metodo di calcolo dell'output gap. Ma c'è anche la possibilità che le previsioni economiche della Commissione indichino un deficit nominale più alto del 2%, che costringerebbe il governo a fare altri sforzi per il prossimo anno. Nonostante il sostegno politico, nell'incontro con Padoan, Moscovici dovrebbe chiedere di correggere gli obiettivi del Def. La Commissione vuole che nel progetto di legge di bilancio sia previsto uno sforzo strutturale superiore a quello contenuto nella nota di aggiornamento. Il saldo netto strutturale «deve migliorare dello 0,2%» affinché l'Italia possa essere considerata «ampiamente in linea» con le regole del Patto di Stabilità, spiega il funzionario. Con gli indicatori del deficit nominale, de saldo netto strutturale e de debito «in rosso, saremmo costretti alla procedura», spiega il funzionario.