New York nomina il «sindaco della notte» per rilanciare la vita notturna

New York nomina il «sindaco della notte» per rilanciare la vita notturna
di Anna Guaita
Venerdì 1 Settembre 2017, 18:13 - Ultimo agg. 2 Settembre, 12:48
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NEW YORK – Si dice che New York sia «the city that never sleeps». Ma sempre di più, la Grande Mela sta diventando la città dove si dorme invece che ballare e sentire musica. La vita notturna, lamentano i giovani, ha subito una contrazione del 20 per cento nell’arco degli ultimi 15 anni. Locali leggendari, come CBGB nell’East Village, Bungalow 8 a Chelsea, e il multisala Shea Stadium a Brooklyn sono oramai una ricordo.

Già il sindaco Michael Bloomberg si preoccupava di questo calo di attività creativa e artistica notturna, e ora con De Blasio si è arrivati a compiere un passo storico: verrà nominato un “night mayor”, un “sindaco della notte”, che avrà il compito di trovare la strada per ridare alla città la vitalità che la caratterizzava. Il sindaco della notte avrà la consulenza di una commissione di dodici membri che esprimeranno tutte le parti interessate.

Come prima cosa la città deve affrontare un ostacolo legale, che è stato usato spesso dai sindaci in modo “politico”. Si tratta delle “cabaret laws”, adottate nel 1926 durante il proibizionismo. Quelle leggi vietavano di suonare o ballare in locali in cui si serviva da mangiare. Solo l’acquisto di una speciale (e costosa) patente permetteva ai locali di unire le tre attività. E anche gli artisti dovevano fornirsi di una “New York City Cabaret Identification Card”. Le leggi furono subito usate per limitare la vita notturna a Harlem, e grandi personaggi della musica americana, come Chet Baker, Charlie Parker, Thelonious Monk e Billie Holiday si videro ritirata la “card”, accusati di uso di droga.

 Da allora però le leggi sono state spesso dimenticate e riportate alla luce solo occasionalmente. E’ stato Rudy Giuliani a farne grande uso, durante gli anni del suo “ripulisti”. Mentre infatti Giuliani ha fatto un grande servizio alla città, ripulendo aree corrotte e pericolose, ha però – sostengono i suoi critici – anche usato queste leggi a scopo vessatorio contro gli afro americani, le minoranze, i contestatori e gli alternativi.

Secondo il consigliere comunale Rafael Espinosa, la conseguenza è stata una diminuzione della «varietà, creatività, originalità» della vita notturna. Oggi, dice Espinosa, a New York la maggior parte dei cittadini non può permettersi di andare nei locali, perché sono tutti «eleganti e costosi».

Espinosa è stato lo sponsor della legge che istituisce la figura del “night mayor”: «Dobbiamo appoggiare i giovani e favorire la varietà» spiega il consigliere comunale. La sua preoccupazione è che il continuo arricchirsi della città, con una popolazione che può permettersi appartamenti da vari milioni di dollari stia scoraggiando «la subcultura che ci ha reso vivi e vibranti, e che viene da piccoli locali indipendenti, in ogni comunità di ogni colore e ogni tradizione».

Il sindaco della notte dovrà proteggere i quartieri dall’eccesso di rumore e confusione, ma anche aiutare i locali a superare gli ostacoli burocratici e a non collassare sotto i costi sempre crescenti degli affitti: «Rilanceremo questa cruciale parte della vita della nostra città - assicura Espinal, che ha ricevuto il supporto di quasi tutta la comunità artistica newyorchese -. Questo è il nostro carattere, la città che non dorme mai».

 

 

 

 

 
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