Strage di Nizza, governo sotto accusa: «Solo un'auto della polizia sulla Promenade»

Strage di Nizza, governo sotto accusa: «Solo un'auto della polizia sulla Promenade»
Giovedì 21 Luglio 2016, 11:08 - Ultimo agg. 19:27
4 Minuti di Lettura

«Contrariamente a quanto affermato dal ministero dell'Interno, l'ingresso del perimetro pedonale della Promenade des Anglais non era protetto dalla polizia nazionale» la sera del 14 luglio. A scriverlo è Libération in un'inchiesta sulla sicurezza la sera dell'attentato che intitola «Attentato di Nizza: lacune di sicurezza e una bugia» in cui parla di «una mancanza di trasparenza che intacca la fiducia nell'esecutivo». 

 
«A credere al nostro primo ministro, Manuel Valls, e al suo ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve, non ci sarebbero state lacune nella nostra corazza antiterrorista il 14 luglio. Eppure, la nostra inchiesta sulle condizioni di sicurezza a Nizza mette in luce un certo numero di zone d'ombra. Cazeneuve dovrà spiegare perché lui e il suo prefetto hanno travestito, a posteriori, la realtà del dispositivo di protezione dei 30mila spettatori dei fuochi di artificio. Siamo chiari: il problema non è il dispositivo, che è facile criticare a dramma consumato», scrive ancora il giornale in un editoriale dedicato allo stesso tema, ma «l'assenza di trasparenza e dunque di responsabilità dei servizi dello stato. Non nascondere nulla degli errori commessi per non tornare a commetterli è un dovere. E una necessità democratica: mettere un coperchio su ciò che è accaduto a Nizza - per non dire nascondere - non è affatto rassicurante. Questo genera fantasmi, voci e teorie di complotti».

Per il giornale, il governo ha mentito dicendo che la zona era presidiata dalla Police nationale, secondo foto e testimonianze - assicura Libé - una sola auto della polizia municipale (e non nazionale) sorvegliava l'accesso alla zona chiusa al traffico della Promenade des Anglais da cui è arrivato il camion del terrorista. «Una controverità», secondo Cazeneuve.​

Poche ore dopo la pubblicazione dell'inchiesta di LIberation sulla polemica legate alle falle nel dispositivo di sicurezza per la cerimonia dei fuochi d'artificio del 14 luglio sulla Promenade des Anglais, il ministro dell'Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha ordinato all'Ispettorato generale della Police Nationale di avviare «una valutazione tecnica del dispositivo di sicurezza» messo in campo quel giorno a Nizza.

L'inchiesta amministrativa dell'Ispettorato «consentirà di stabilire la realtà del dispositivo, in un momento in cui continuano polemiche inutili», afferma il ministro in una nota, parlando di un'iniziativa di «trasparenza e verità». 

Intanto dopo il lungo fermo prima a Nizza e poi presso la sezione antiterrorismo di Levallois-Perret, alle porte di Parigi, i cinque sospetti fermati nel quadro dell'indagine sull'attentato sono stati trasferiti al palazzo di giustizia della capitale per la prima comparizione davanti al giudice. Si tratta di quattro uomini e una donna. Il sesto fermato è stato rilasciato l'altro ieri sera.

Il governo francese «non ha niente da nascondere» ma «è insopportabile che sia sempre messa in dubbio la parola del governo», ha detto il premier francese, Manuel Valls, sulle indiscrezioni pubblicate da Liberation. «Bisogna rispettare lo Stato e il pubblico, bisogna che ciascuno giochi il suo ruolo ma con rispetto», ha aggiunto. A proposito dell'indagine del governo francese, attraverso l'ispettorato della polizia nazionale, per fare luce sull'accaduto, Valls ha detto: «È normale, e penso prima di tutto alle vittime e alle famiglie, che ci sia una domanda forte di trasparenza e verità. Quello che emergerà dall'inchiesta sarà reso noto: questo è lo spirito del governo». Valls ha aggiunto di avere voluto esprimere il suo sostegno al ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve: «Sono note la sua integrità e precisione. Le menzogne e le accuse sono la cosa più lontana da Cazeneuve. Abbiamo un solo nemico comune, il terrorismo contro cui combattiamo». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA