Obama: «Mondo dovrebbe concedere chance a Trump»

Obama: «Mondo dovrebbe concedere chance a Trump»
Sabato 19 Novembre 2016, 21:27 - Ultimo agg. 21 Novembre, 09:28
3 Minuti di Lettura
Il mondo dovrebbe concedere una chance al presidente-eletto Donald Trump. Lo afferma il presidente americano, Barack Obama, nel corso si un incontro con i giovani di Lima a margine dei lavori dell'Apec. Secondo quanto riporta la stampa americana, Obama li rassicura: «non mi aspetto cambiamenti importanti» nella politica fra Stati Uniti e America Latina.

Donald Trump incontra il 'nemicò Mitt Romney. Un faccia a faccia che segue le violente accuse che i due si sono scambiati in campagna elettorale, e che rappresenta un cambio di passo del presidente-eletto, un'apertura. Dopo le prime controverse nomine, Trump sembra infatti aprire nuovamente all'establishment repubblicana, andando a cercare per ruoli chiave nella sua amministrazione anche fra i non fedelissimi. A Romney, che lo ha definito una «truffa», Trump potrebbe offrire la posizione di segretario di stato, la più prestigiosa e quella più delicata. Anche se molti mettono in guardia sul fatto che l'incontro potrebbe essere solo una messa in scena per dimostrare ancora una volta la sua imprevedibilità, l'appuntamento con il moderato Romney di sicuro tranquillizza il partito, elevando il lavoro di Trump.

«Gli incontri in calendario mostrano come stiamo sollecitando e cercando idee e prospettive diverse mentre lavoriamo a formare la nuova amministrazione» spiega Jason Miller, il portavoce di Trump, precisando come il presidente-eletto è aperto a incontrare e confrontarsi anche con coloro che lo hanno criticato politicamente. «Stiamo lavorando per unire il paese» aggiunge Miller. Il giro di incontri in programma è ben al di là del faccia a faccia con Romney.

Trump infatti vede anche Robert Woodson, l'afro americano conservatore in corsa per la posizione di segretario per lo sviluppo urbano. Ma anche Patrick Soon-Shiong, l'oncologo miliardario che è stato consulente del vice presidente Joe Biden nella sua campagna contro la lotta al cancro. E James Mattis, il generale dei Marine Corps in pensione che è fra i papabili per il posto di segretario alla Difesa.

E Michelle Rhee, la democratica che potrebbe diventare il prossimo segretario all'istruzione. Il faccia a faccia con Romney è però quello di più alto profilo. In gioco c'è il dopo John Kerry. E Trump per metterlo in buone mani sarebbe anche disposto a conciliarsi con l'ex candidato alla Casa Bianca. Romney è stato uno dei suoi maggiori critici durante la campagna elettorale. Quando Trump è divenuto il candidato repubblicano, Romney non ha esitato a dire che «le prospettive per un futuro sicuro erano diminuite», suggerendo che Trump era pericoloso e instabile.

Ma la campagna elettorale è finita, Trump è presidente e il partito deve farci i conti.
Non è chiaro se Romney vorrebbe un posto nell'amministrazione Trump, date le differenze pronunciate sulla politica commerciale e sui rapporti con la Russia. Da segretario di stato, seppur cercando di moderare i toni, Romney dovrebbe portare avanti politiche a cui è contrario e la sua disponibilità a farlo è tutta da vedere. Nel 2012, Mitt Romney perse contro Barack Obama con quasi 60 milioni di voti, un 'bottinò che ne fa il candidato repubblicano più votato degli ultimi 20 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA