Rieti, inferno di Kos, il racconto di Giada:
«Un'esperienza terribile, sto aspettando
il volo per rientrare in Italia»

Giada Di Claudio
Giada Di Claudio
Sabato 22 Luglio 2017, 11:03 - Ultimo agg. 11:32
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RIETI - Ha ancora la voce che trema, Giada Di Claudio, la 19enne di Fara Sabina, che nella notte tra giovedì e venerdì, ha vissuto in prima persona il terremoto che ha devastato Kos. Ha impressi nella mente quei terribili momenti, ma sta bene e insieme ai colleghi cerca di tornare alla normalità. La ragazza, originaria della frazione farense di Talocci, si trova sull’isola da due mesi, dove è animatrice in uno dei tanti alberghi.

«È iniziato tutto intorno all’una e mezza di questa notte. Noi eravamo nei nostri appartamenti, che non distano molto dal villaggio – racconta Giada – Abbiamo sentito un boato fortissimo proveniente dal mare. Io mi trovavo al terzo piano, e il palazzo si muoveva in moto ondulatorio. Con gli altri ragazzi ci siamo aggrappati l’un l’altro rifugiandoci sotto le travi delle porte. Siccome la scossa è durata tantissimo, abbiamo deciso di scendere le scale anche se sapevamo che fosse sbagliato. Ma non siamo riusciti a rimanere sopra e abbiamo sceso di corsa quattro rampe di scale. Abbiamo raggiunto poi il villaggio, dove i 386 ospiti erano stati già sfollati nel parcheggio. Ci siamo subito mobilitati per reperire acqua e materassini. Abbiamo passato la notte sul prato e sul piazzale, lontani dagli edifici. Nelle prime ore non c’era elettricità, e si sentivano persone piangere e urlare».

Nella mente di Giada sono tornati vivi i ricordi dei terremoti di Amatrice e de L’Aquila. «Questa volta però oltre ad essere più vicini all’epicentro, che è stato tra Kos e la Turchia, eravamo lontani dalle nostre famiglie, era notte e la situazione era bruttissima. Abbiamo cercato di calmarci e di calmare gli ospiti. Tanti erano usciti dalle stanze semi nudi. Io ad esempio sono corsa fuori con un top e senza scarpe. Ci siamo scaldati con i teli da spiaggia. Eravamo sdraiati ma sentivamo fortissime le scosse di assestamento. Non c’era tregua. Non riuscivamo nemmeno ad andare in bagno perché le scosse ci buttavano a terra. Si sentivano rumori di crolli e vetri rotti, anche se fortunatamente il nostro villaggio è antisismico e non ha riportato gravi danni».

Sono state ore di apprensione anche per i familiari in Italia. «Fortunatamente – conclude Giada – siamo riusciti subito a comunicare con casa. Non ci sono stati grandi problemi con le reti mobili«. Passato lo spavento, si prova a guardare avanti. Ma cosa succederà nei prossimi giorni, è ancora tutto da decifrare. Anche perché le scosse non si fermano. L’ultima, di grossa entità si è registrata poco prima delle 20.

AGGIORNAMENTO
Appena contattata, Giada ha detto di essere in attesa, insieme a tre colleghi, dell'areo che la ripoterà a casa. Nella notte, infatti, le scosse non si sono mai fermate.
 
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