Rouen, scoperta l'app dei terroristi
che permette messaggi in codice

Rouen, scoperta l'app dei terroristi che permette messaggi in codice
di Francesca Pierantozzi
Sabato 30 Luglio 2016, 09:23 - Ultimo agg. 16:02
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Parigi. Per ora la chiamano la cellula di Telegram: la app preferita dai jihadisti, con le sue chat segrete e la possibilità di criptare e autodistruggere i messaggi appena letti, è per ora il punto in comune più importante tra Adel Kermiche e Abdelmalik Petitjean. A parte l'età, vent'anni non ancora compiuti, i due assassini di Saint Etienne du Rouvray vivevano a seicento chilometri di distanza e non si erano mai incontrati prima di passare in azione, e di accanirsi sul sacerdote e i fedeli di una chiesetta di provincia durante la messa del mattino. Eppure tutto era stato programmato, organizzato, concordato. Il video di rivendicazione era stato girato. L'Isis sapeva, e non è escluso che un uomo fosse stato inviato in Francia o avesse dato l'ultimo ordine di colpire da Istanbul, dove Petitjean era stato il 10 giugno prima di tornarsene a casa il giorno dopo, rinunciando a proseguire il viaggio verso al-Sham. Per ora gli inquirenti stanno interrogando alcune figure che potrebbero rivelarsi tasselli importanti di questa nuova cellula che corre sul filo, non più ancorata a una moschea o a una città, e che non richiede più periodi di addestramento in Siria, ma che arriva comunque a costituirsi in commando. Kermiche e Petitjean si sarebbero incontrati per la prima volta sabato 23 luglio, tre giorni prima di fare irruzione nella chiesta di Saint-Etienne.

Quel sabato il telefono cellulare di Petitjean viene localizzato a Rouen, secondo fonti dell'inchiesta. Insieme registrano il video di fedeltà al califfo al Baghdadi, sempre postato via Telegram. I due avevano preparato altri video per proprio conto, qualche giorno prima. Petitjean ne registra uno con una polo a righe di 2 minuti e 26 secondi in cui, in arabo e in francese, moltiplica minacce alla Francia, chiamando in causa Manuel Valls e François Hollande. Anche Kermiche produce filmati: di minaccia e invito a passare in azione in Francia, visto che arrivare in Siria, «è sempre più difficile». Li posta di nuovo su Telegram, dove è seguito da un gruppo di duecento persone. È qui che si sarebbe incontrato con Petitjean. Altro possibile contatto comune: un siriano arrestato l'altro ieri in un centro di accoglienza per richiedenti asilo a Cusset, nella provincia centrale dell'Allier, dove tra l'altro Petitjean soggiornava spesso, a casa di sua sorella. La fotocopia del suo passaporto è stata ritrovata a casa di Kermiche. Da ieri è interrogato a Clermont Ferrand. Potrebbe essere stato inviato in Francia per attivare il commando. I due ragazzi avevano entrambi tentato invano di raggiungere la Siria: Kermiche nel marzo e nel maggio del 2015, Petitjean il 10 giugno scorso. Altro momento chiave: Petitjean viaggia con un coetaneo, schedato, che viene rispedito indietro. Lui invece riesce a passare, resta a Istanbul 24 ore, ma poi torna in Francia. Perché?
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