Parigi, Salah «avvistato a Bruxelles». Ha cambiato nome e look: la foto di El Mundo, la pista di Bari

Parigi, Salah «avvistato a Bruxelles». Ha cambiato nome e look: la foto di El Mundo, la pista di Bari
Sabato 21 Novembre 2015, 15:26 - Ultimo agg. 11:32
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È il terrorista più ricercato al mondo. Non solo dalla polizia ma ora, pare, anche dai boia dello Stato islamico (Isis), infuriati con lui per aver tradito la parola data non immolandosi da kamikaze durante le stragi di Parigi.

Salah Abdeslam, il ventisettenne francese in fuga ormai da una settimana e tra i principali esecutori della mattanza nei tavolini di bar e ristoranti, sarebbe stato visto aggirarsi ieri sera nelle strade di Anderlecht, un quartiere alla periferia di Bruxelles, a bordo di una Citroen Xsara.

A seguito dell'allarme, tutti i poliziotti in servizio hanno ricevuto l'ordine di restare operativi e l'Università ULB, dove era in corso una festa, è stata evacuata. Per camuffarsi - scrive El Mundo pubblicando le immagini che la polizia francese avrebbe diffuso alle forze dell'ordine di altri Paesi europei - indosserebbe occhialoni con montatura nera da 'nerd' e cappellino da rapper e userebbe un altro nome: Yassine Baghli.

Di più. Lacapitale.be ha raccolto la testimonianza anonima di un suo amico con cui si sarebbe confidato nei giorni scorsi. »Salah è a Molenbeek. L'ho incontrato martedì sera. Era qui, ma non per molto. Mi ha detto di essersi spinto troppo oltre. È sopraffatto dagli avvenimenti ma non può arrendersi, come gli ha chiesto il fratello Mohamed in un'intervista tv. Ciò avrebbe conseguenze per la sua famiglia, ha aggiunto l'amico anonimo, spiegando che Salah teme adesso le rappresaglie dell'Isis.

Un vicino di casa intervistato da Envoyè special, una delle trasmissioni di punta di France 2, ha inoltre raccontato di aver sentito una violenta discussione tra Salah e il fratello Brahim alla vigilia degli attacchi: Quella sera ero a casa a Molenbeek. Ho sentito una litigata, una litigata pazzesca. Mi sono sporto dalla finestra e ho visto i due fratelli che se ne dicevano di tutti i colori«. Motivo? Io non vado se non mi date i soldi!«, avrebbe detto uno dei due. No, no, tu andrai eccome!, ha risposto l'altro.

E ancora: «Io senza grana non mi muovo, non ci vado!». A una settimana esatta dai massacri sale intanto da 129 a 130 il numero di innocenti uccisi, mentre tra le macerie del covo dei terroristi a Saint-Denis la polizia scientifica ha trovato i resti un terzo cadavere, probabilmente un uomo, oltre a quelli già identificati del principale registà Abdelhamid Abaaoud e della cugina Hasna Ait Boulhacen. È stato lui - e non la giovane jihadista di 26 anni - a farsi esplodere da kamikaze durante il lungo assedio. Sette giorni dopo inoltre le immagini della videosorveglianza del metrò dimostrano che immediatamente dopo i massacri di Parigi, alle 22.14, Abaaoud entrò tranquillamente alla stazione Croix-de-Chavaux, sulla linea 9, nella zona di Montreuil.

Appena cinquecento metri dal luogo in cui la mattina successiva venne ritrovata la Seat carica di kalashnikov usata per la carneficina tra i tavolini di bar e ristoranti. Prende così corpo l'ipotesi che il jihadista belga considerato come il grande regista delle operazioni fosse presente a bordo dell'auto durante il massacro e che una volta parcheggiato sia salito nel metrò senza pagare il biglietto per andarsi a nascondere nell'«appartamento di Saint-Denis», scrive Le Parisien, riferendosi al covo dove è morto durante il blitz delle teste di cuoio.

Venerdì 13, l'auto nera della morte cominciò a lasciare la sua lunga scia di sangue alle 21.25 tra i 'dehors' del Carillon e il Petit Cambodge. Prima di lanciasi verso altri locali dell'undicesimo arrondissement, in particolare, la Bonne Bière, la Belle Equipe e il ristorante Casa Nostra. Per ora è accertato che a bordo ci fossero Brahim Abdeslam, il kamikaze che poi si farà esplodere al Comptoir Voltaire, nonchè il fratello Salah, che nella notte, dal quartiere di Barbès, a due passi dalla Basilica del Sacro Cuore (e dove martedì scorso è stata ritrovata una Renault Clio con targa belga da lui stesso affittata), chiamò due amici a Bruxelles per farsi venire a prendere. Questi sono attualmente in stato di fermo ma di Salah non c'è nessuna certezza.

LA PISTA DI BARI

Si è saputo oggi, tra l'altro, che Abdeslam nell'agosto scorso era a Bari, da dove si sarebbe imbarcato per la Grecia per poi rientrare nel giro di pochi giorni. E il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo - titolare dell'inchiesta italiana sugli attentati di Parigi che oggi è stata rubricata con il reato di strage - ha fatto sapere in serata di avere riscontri «del passaggio in Italia di qualche soggetto legato alla strage di Parigi». È stato invece identificato il terzo kamikaze dello Stade de France passato il 3 ottobre scorso da Lero, isola greca del Dodecanneso di fronte alla Turchia, proprio come l'altro dei tre kamikaze che si sono fatti esplodere durante l'amichevole Francia-Germania.

Oggi infine il Parlamento francese ha dato il proprio via libera al prolungamento dello stato di emergenza per altri tre mesi ed è stato annunciato che venerdì prossimo, 27 novembre, ci sarà una grande cerimonia agli Invalides in memoria delle vittime. Mentre la Francia vive un clima pesantissimo tra il grido continuo delle sirene - solo questa notte ci sono state 182 perquisizioni, 17 fermi e 76 armi sequestrate - e incessanti allarmi bomba, in tanti cercano di non piegarsi al terrore. Stasera, per questo primo venerdì dopo gli attentati, in molti tentano di addomesticare l'angoscia e trovare il coraggio di uscire.