Il re emerito di Spagna e la soubrette:
sesso, bugie, videotape e un presunto ricatto

Il re emerito Juan Carlos e la soubrette Barbara Rey, all'epoca della presunta relazione
Il re emerito Juan Carlos e la soubrette Barbara Rey, all'epoca della presunta relazione
di Paola Del Vecchio
Sabato 21 Gennaio 2017, 19:35
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Madrid. Il re e la vedette, ovvero sesso, bugie, videotape e la storia di un ricatto. Lui è il re di Spagna emerito Juan Carlos di Borbone, lei la soubrette ed ex sexy-symbol nazionale, Barbara Rey, al secolo Maria Margarita Garcia, oggi 66enne. La loro relazione risalirebbe dagli inizi della Transizione agli anni Novanta e da allora i ‘rumors’ sulla protagonista della liaison con “un’alta personalità dello Stato”, che fu presentata a Juan Carlos dall’ex premier Adolfo Suarez, rimbalzano periodicamente nei gossip sulla casa reale. Fin qui nulla di nuovo. Del resto, la showgirl sarebbe solo una delle 1.500 avventure attribuite all’ex monarca nella biografia non autorizzata di Sofia di Grecia ‘La solitudine della regina’, scritta dalla giornalista Pilar Eyre.

Negli ultimi giorni però quella vecchia storia è stata rispolverata dal quotidiano on line ‘Ok Diario’, con una clamorosa novità: l’amorevole amica avrebbe all'epoca ricattato il monarca con materiale fotografico e video girati sui loro incontri. E avrebbe ricevuto nel corso degli anni 500 milioni di pesetas, pari a 3 milioni di euro, dai fondi riservati del Centro Superior de informacion de Defensa (Cesid)  - il servizio segreto divenuto poi Centro Nacional de Inteligencia (Csi) nel 2002 – per tenere la bocca cucita.  A riprova dell’ “operazione segreta”, la web ha pubblicato il numero del conto corrente di un banca del Lussemburgo, la Kredietbank, sul quale le spie del Cesid avrebbero despositato fra il1996 e il 1997 le quantità di denaro dirette all’attrice, in cambio del suo silenzio.

Secondo le rivelazioni, il conto venne chiuso nel 1997, poco prima che scoppiasse il ‘caso Barbara Rey’, con la denuncia da parte della soubrette alla polizia di un furto di materiale fotografico e video nel suo domicilio familiare. Un furto che allora fece scalpore, ma sul quale – stando alle fonti - nessuno indagò a fondo. E, soprattutto, che pose la parola fine all’amicizia particolare fra il monarca e la vedette di Murcia.

Superlfluo rilevare la bufera mediatica che ha provocato lo 'scoop', una volta aperta la Cassa di Pandora. Sulla notizia si sono avventati come rapaci trasmissioni e programmi Tv, di informazione o puro trash, che da giorni alimentano l’audience con il ‘dossier Barbara’. Un’alluvione di dettagli scabrosi, più o meno inventati, che vanno dal ‘covo’ d’amore dove l’ex monarca soleva incontrare la sua fiamma, ai presunti incontri di Barbara con gli spioni dei servizi che avebbero siglato il patto di silenzio.

Una patata bollente scoppiata nelle mani di Felipe VI, succeduto al padre al trono nel giugno 2014, proprio sull’onda degli scandali che assediavano la Corona – dalla fatidica battuta di caccia di Juan Carlos all’elefante bianco nel Botswana, alla relazione con la teutonica Corinna, al processo Noos, che coinvolge la sorella Cristina e il genero Urdangarin. Un monarca agli antipodi del padre per carattere e passioni, fedele alla consorte Letizia e amorevole padre delle infante Leonor e Sofia, che ha imposto un'impronta moderna e rigenerata a un'istituzione ossidata.
All’indomani della pubblicazione dei documenti, Barbara Rey ha rotto l’ostentato mutismo solo giurare di non aver mai ricevuto il denaro e non aver mai avuto un conto a suo nome in Lussemburgo.  L’ex soubrette è decisa a proteggere la sua privacy lontana dai riflettori e dalla capitale, fra Marbella e la nativa Murcia, dove vive ritirata da anni. Ed è determinata a mantenere la bocca chiusa, minacciando di trascinare in tribunale chiunque continui ad alimentare il circo mediatico. Ma c’è chi giura che sarebbe ancora in possesso del materiale e delle immagini compromettenti, che l’intelligence sarebbe interessata a recuperare. Spionaggio, erotismo e potere: gli ingredienti ci sono tutti perchè il thriller gossip tenga banco per un bel po’.
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