Unesco approva nuova risoluzione su Gerusalemme:
negato il legame tra ebrei e luoghi sacri

Unesco approva nuova risoluzione su Gerusalemme: negato il legame tra ebrei e luoghi sacri
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 11:53 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 10:06
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«Se le stesse proposte ci saranno ripresentate ad aprile il governo italiano passerà dall'astensione al voto contrario». Lo ha detto al Question Time il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a proposito della risoluzione dell'Unesco su Gerusalemme. «La risoluzione - ha spiegato il ministro - si ripropone due volte l'anno dal 2010. Dal 2014 contiene le formulazioni che negano le radici ebraiche del Monte del Tempio». 

Bisogna «lavorare affinché l'Unesco faccia l'Unesco - ha aggiunto -. Non c'è dubbio che si tratti di una delle organizzazioni Onu che ha un ruolo importante, soprattutto per noi che abbiamo molti siti patrimonio umanità. Ma non si può accettare l'idea che invece di concentrarsi sul patrimonio culturale diventi cassa di risonanza di tensioni politiche».

Intanto il comitato del patrimonio mondiale dell'Unesco oggi ha approvato una nuova una risoluzione che nega ancora una volta il legame millenario tra gli ebrei e i luoghi sacri di Gerusalemme. Il voto si è svolto a scrutinio secreto: 10 a favore, due contrari e otto astenuti.

Il testo approvato fa riferimento ai luoghi sacri di Gerusalemme con la sola denominazione musulmana e denuncia i «danni materiali» perpetrati da Israele, come già nelle precedente risoluzione adottata la settimana scorsa dall'Unesco. Gli attuali 21 membri del comitato sono: Angola, Azerbaigian, Burkina Faso, Croazia, Cuba, Finlandia, Indonesia, Giamaica, Kazakistan, Kuwait, Libano, Perù, Filippine, Polonia, Portogallo, Repubblica di Corea, Tanzania, Tunisia, Turchia, Vietnam, Zimbabwe. Obiettivo del comitato è concedere un'assistenza finanziaria in funzione delle richieste degli Stati membri ed esaminare, tra l'altro, lo stato dei siti iscritti al patrimonio mondiale. In questi ultimi giorni il ministero degli Esteri israeliano aveva moltiplicato le missioni diplomatiche per ottenere che i 21 membri votassero contro la risoluzione.

Intanto si è tenuto un incontro alla Farnesina tra la Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni e il ministro degli Esteri italiano, Paolo Gentiloni. «Un incontro positivo e costruttivo. Con grande apprezzamento, accolgo le rassicurazioni e le indicazioni fornite oggi dal ministro Gentiloni. Siamo certi che d'ora in poi in sede Unesco e nelle altre istituzioni internazionali i nostri rappresentanti faranno registrare un deciso cambio di rotta», ha detto Di Segni al termine dell'incontro.

«In questi tempi di grave minaccia alla sicurezza e ai più fermi valori dell'integrazione europea e di radicamento del fondamentalismo islamico, come ha sottolineato il ministro, la politica estera deve svolgere la sua seria azione.
L'Italia - aggiunge la presidente Ucei in un comunicato - ha tutte le potenzialità, oltre che il dovere, di essere un punto di riferimento credibile anche per le altre grandi nazioni d'Europa e del mondo».
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