Corea del Nord, Tillerson abbassa
i toni: «Avanti con la diplomazia»

Corea del Nord, Tillerson abbassa i toni: «Avanti con la diplomazia»
di Luca Marfé
Lunedì 16 Ottobre 2017, 22:07 - Ultimo agg. 17 Ottobre, 09:43
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NEW YORK - Sulla Corea del Nord Trump alza i toni e Tillerson li abbassa. O almeno ci prova.

Al segretario di Stato americano, però, sfugge una frase destinata a lasciare il segno: «Avanti con la diplomazia…fino a che non cada la prima bomba».

La scena è quella del programma televisivo ‘The State of the Union’ di Cnn e il titolare degli Esteri, nel tentativo di rasserenare gli animi della politica e dei telespettatori, finisce involontariamente con l’infuocarli.

Per quanto, sia caratterialmente che tatticamente, Tillerson sembri voler indicare una road map pacifica per sbrogliare la spinosa matassa nordcoreana, il riferimento ultimo (e reiterato) alla guerra la fa apparire quasi come inevitabile, addirittura necessaria.

Un attimo dopo, incalzato dal giornalista autore del programma Jake Tapper, corre ai ripari e sottolinea: «Il presidente Trump vuole risolvere la questione pacificamente. Non è lui che sta cercando di scatenare una guerra».

Parola che ritorna durante tutto il corso della serata con una costanza allarmante.



Ancora una volta, insomma, Tillerson ha tutta l’aria di chi sia in qualche modo costretto a scivolare lungo il dirupo del conflitto e appare più intento a giustificare la propria amministrazione che non a diradare lo scenario di una possibile catastrofe.

Equilibrismi a parte, la distanza tra lui e Trump si fa ogni giorno più evidente.

Già alcune settimane fa, il primo, parlando da Pechino, cercava di raffreddare il dossier vantando una linea di comunicazione diretta con Pyongyang. Mentre il secondo, dalla Casa Bianca, gli faceva eco via Twitter con un netto «You are wasting your time», letteralmente «stai sprecando il tuo tempo».

Fino ad ora il numero 1 della diplomazia di Washington ha motivato il piglio duro del suo presidente con l’intento di indurre Kim Jong-un a ridimensionare atteggiamenti rissosi e ambizioni nucleari.

Fino ad ora. Perché tra provocazioni ed esercitazioni, in corso peraltro proprio in queste ore, lo scacchiere orientale potrebbe divenire di colpo teatro di nuove mosse, tanto sorprendenti, quanto drammatiche.

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