Usa, Trump apre le porte delle chiese alla politica: dal decreto sparisce la misura contro gay e mamme single

Usa, Trump apre le porte delle chiese alla politica: dal decreto sparisce la misura contro gay e mamme single
Giovedì 4 Maggio 2017, 15:46 - Ultimo agg. 17:57
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Donald Trump apre le porte della politica a chiese ed organizzazioni religiose, alle quali finora veniva vietato di sostenere candidati politici per non perdere l'esenzione fiscale. Ma alla fine non soddisfa a pieno le richieste della destra cristiana, e non adotta la controversa misura che avrebbe permesso di negare servizi e non assumere gay appellandosi alla libertà religiosa. Il testo dell'ordine esecutivo che il presidente firmerà oggi, in occasione del National Day of Prayer, appare infatti molto emendato rispetto alla bozza che era circolata a febbraio e che aveva allarmato associazioni per i diritti civili e per i diritti della comunità Lgbt che avevano già minacciato ogni tipo di ricorso legale. Il testo, arrivato nei mesi scorsi alla stampa americana, addirittura permetteva a società che hanno appalti federali di discriminare anche le madri single appellandosi alla loro fede, senza rischiare di perdere gli appalti. Ora invece nel testo che firmerà Trump c'è solo una generica affermazione che «la politica dell'amministrazione è tesa a proteggere e promuovere in modo vigoroso la libertà religiosa».

Gli emendamenti dell'ordine esecutivo riflette quindi nei suoi cambiamenti i cambiamenti che sono avvenuti in questi mesi nel cerchio magico del presidente, con l'estremista Steven Bannon che ha perso terreno in favore dei più pragmaticamente moderati, e sempre più influenti, Ivanka Trump e il marito Jared Kushner.
In ogni caso, Trump potrà rivendicare di aver mantenuto la promessa elettorale di «distruggere totalmente» il cosidetto emendamento Johnson, che da 60 anni vieta alle chiese ed alle altre organizzazioni che non pagano le tasse di sostenere candidati politici. Per abolire completamente la misura, che è inserita nel codice tributario, sarebbe necessario l'intervento del Congresso, ma Trump ha preferito la via di una direttiva all'Irs che in realtà raramente in questi anni ha applicato l'emendamento che dovrebbe togliere le esenzioni fiscali alle chiese che promuovono candidati politici. Le chiese evangeliche però da tempo affermano che la misura è usata in modo discriminatorio contro di loro per impedire ai loro leader di esercitare il loro diritto alla libertà di opinione in chiesa. 
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