Usa, i primi 100 giorni del presidente
Corea del Nord e media nel mirino

Usa, i primi 100 giorni del presidente Corea del Nord e media nel mirino
Domenica 30 Aprile 2017, 09:34 - Ultimo agg. 1 Maggio, 15:38
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I primi 100 giorni di Donald Trump alla Casa Bianca si sono conclusi come erano iniziati: con un durissimo scontro tra il presidente e i media. Il tycoon - che con uno strappo clamoroso ha disertato la tradizionale cena dei corrispondenti della Casa Bianca - è tornato ad accusare giornali e tv di essere 'falsi e disonestì. «Sono una disgrazia, sono parte del problema», ha stigmatizzato il presidente americano citando in particolare la Cnn e il New York Times. Irrefrenabile l'entusiasmo della grande folla di sostenitori riunitasi ad Harrisburg, in Pennsylvania, una dei quelle aree della 'Rust Belt' che hanno regalato al tycoon la vittoria nelle elezioni dello scorso novembre. Una folla che lo ha galvanizzato come ai tempi della campagna elettorale.

«Non potrei essere più felice di essere qui oltre 100 miglia lontano da Washington - ha aggiunto Trump durante il comizio, durato quasi un'ora - la loro agenda non è la nostra agenda». Secca la risposta del presidente dell'associazione dei corrispondenti della Casa Bianca, Jeff Mason, che aprendo la serata annuale dell'associazione ha respinto le accuse al mittente: «Siamo qui come sempre per celebrare la libertà di stampa e il buon giornalismo, non per celebrare la presidenza». «Come si può vedere - la sua frecciata ironica - la serata è lo stesso sold out». Poi serio: «Non siamo fake news, e non siamo il nemico del popolo americano. Un attacco a noi è un attacco a tutti gli americani». «Dobbiamo restare vigili», ha ammonito ancora Mason, sottolineando come in gioco ci sia la libertà di stampa e chiamando sul palco due totem, due monumenti della libera informazione: Bob Woodward e Carl Bernstein, i mitici giornalisti investigativi del Washington Post che fecero scoppiare lo scandalo del Watergate.

«Caro presidente, i media non sono fake news», hanno ripetuto i due grandi saggi del giornalismo americano e mondiale, invitando i loro eredi «a seguire i soldi e le bugie». «La verità alla fine emerge - hanno aggiunto -. Ci vuole del tempo, ma viene fuori» Intanto Trump nel suo comizio di Harrisburg ha annunciato il suo prossimo obiettivo: l'accordo di Parigi sul clima. «Presto prenderò una grande decisione», ha affermato. Martedì l'incontro tra i consiglieri del presidente per discutere l'eventuale ritiro degli Usa dall'intesa siglata in seno alle Nazioni Unite.

Clima. «Presto sull'accordo di Parigi sul clima negoziato da Barack Obama prenderò una grande decisione»: lo ha detto Donald Trump, a proposito dell'incontro tra i consiglieri del presidente americano previsto per martedì prossimo, per discutere l'eventuale ritiro degli Usa dall'intesa siglata in seno alle Nazioni Unite.

Corea del Nord. «La Cina ci sta aiutando con la Corea del Nord. Ho avuto un buon incontro con il presidente Xi, abbiamo parlato ore e ore, è una brava persona. Hanno un grande potere ma per loro non è una situazione facile»: così Donald Trump intervenendo nel comizio ad Harrisburg, in Pennsylvania, per celebrare i primi 100 giorni della sua amministrazione.

ll presidente Usa Donald Trump ha detto in una intervista alla Cbs che «non sarà contento» se la Corea del Nord condurrà un altro test nucleare, aggiungendo che anche il presidente cinese non lo sarà. «Se fa un test nucleare, non sarò contento.

E posso dirvi che credo che neppure il presidente cinese, che è un uomo molto rispettato, sarà felice». Alla domanda se un altro test atomico comporta un'azione militare della Corea del Nord, il presidente ha risposto: «non lo so, vedremo».

 

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