Vertice Nato a Bruxelles, Magri:
«Usa vorrebbero truppe in Afghanistan»

Vertice Nato a Bruxelles, Magri: «Usa vorrebbero truppe in Afghanistan»
di Ebe Pierini
Giovedì 25 Maggio 2017, 16:32 - Ultimo agg. 23:43
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Dopo l'incontro con il Papa e con le massime autorità italiane Trump è volato a Bruxelles per il suo primo vertice Nato. Paolo Magri, direttore dell'Ispi e autore del libro Il mondo secondo Trump analizza l'incontro del presidente americano con il pontefice e quelli che potranno essere i contenuti della riunione dei membri del Patto Atlantico prevista per oggi.

Professore crede che l'incontro tra Papa Francesco e Trump abbia segnato un disgelo tra i due?
«Il segno di disgelo relativo sta nel fatto che l'incontro sia avvenuto. Non era chiaro se Trump volesse davvero vedere e il Papa e se il pontefice volesse vedere il presidente americano. Basti pensare all'espressione usata dal Vaticano: “Il Papa non invita, riceve”. L'aspettativa era bassa. Ricordiamo che il Papa aveva dichiarato che costruisce muri non è cristiano. Il clima dell'incontro è stato senza dubbio sereno. Il Santo Padre ha comunque lanciato un messaggio simbolico preciso regalando al presidente americano non una croce ma la sua enciclica sull'ambiente».

Il presidente americano ha dichiarato di aver lasciato il Vaticano più determinato che mai a perseguire la pace nel mondo. Sarà così?
«Trump era interessato ad ottenere, grazie all'incontro con il Papa, una copertura sul mondo cattolico americano con cui deve interagire. Ha dichiarato che esce rafforzato nell'impegno per la pace dal dialogo con il pontefice. Ma il modo per arrivare alla pace a cui pensa il Papa è diverso da quello a cui pensa Trump. Il presidente americano pone alle strette, anche minacciando, i Paesi che mettono in pericolo la pace. Per il Papa invece l'obiettivo va raggiunto con lo sviluppo inclusivo e il dialogo».

Cosa emergerà di importante dal vertice Nato di Bruxelles?
«Trump ha superato, anche su pressione di ambienti del partito repubblicano e del Pentagono, l'atteggiamento che lo aveva portato a dire che la Nato era un'alleanza obsoleta. É probabile che, nel corso del vertice Nato di Bruxelles, si assesti su una posizione non distante da quella Obama. Vale a dire: nella Nato non ci sia nessuno che non paghi il biglietto. Una posizione del genere non crea problemi alla Francia e alla Gran Bretagna ma ne crea invece a Germania e Italia. Ai due Paesi costerebbe rispettivamente 40 miliardi e 20 miliardi di euro. Una cosa irrealistica per l'Italia. Credo che rivolgerà un ulteriore monito, come aveva fatto Obama, ma in maniera più decisa. Userà questo tema per ottenere un maggior impegno della Nato in Afghanistan dato che il segretario della Difesa e il consigliere della Difesa ritengono necessario un rafforzamento della presenza in quel Paese.

Gli Stati Uniti potrebbero chiederci uno sforzo maggiore in Afghanistan in termini di uomini».

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