Abolizione vitalizi, la lettera di Pomicino:
mai incassao finanziamento elettorale

Abolizione vitalizi, la lettera di Pomicino: mai incassao finanziamento elettorale
Giovedì 27 Luglio 2017, 20:34 - Ultimo agg. 20:35
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Gentile direttore, 

un suo autorevole giornalista, Marco Esposito, già responsabile per il sud dell’Italia dei Valori del noto Antonio Di Pietro, già assessore della giunta De Magistris e già candidato alle elezioni presidenziali regionali con la lista MO!, noto acronimo culturale, nel fare una critica a quanto da me detto sulla questione vitalizi confonde il finanziamento elettorale non dichiarato alle Camere con l’indennità parlamentare o con i sistemi previdenziali dei singoli deputati e senatori. Una confusione grave per chi ha fatto politica come il giornalista Esposito.

Nel frattempo, però, devo ringraziarlo perché ha ricordato la vicenda Enimont e il contributo elettorale che la famiglia Ferruzzi dette spontaneamente all’intera corrente andreottiana. Di quei contributi nessuna lira è entrata nelle tasche né del sottoscritto nè dei miei amici parlamentari essendo stati tutti utilizzati come da verifica giudiziaria per la campagna elettorale del 1992 come ben sa il dante causa politico del suo Esposito. Sulla questione vitalizi, infine, ho scritto su altri giornali e chi volesse potrà rileggerlo sul mio blog. 

Paolo Cirino Pomicino

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Risponde Marco Esposito

È tipico di chi ha pochi argomenti provare a denigrare l'interlocutore invece di stare al merito. Pomicino avrebbe dovuto spiegare - visto che difende i vitalizi in quanto a suo dire rendono i parlamentari liberi «da ogni preoccupazione, compresa la preoccupazione del futuro» - come mai ci sono stati tanti comportamenti poco etici tra i parlamentari beneficiati. Ma l'onorevole preferisce ricordare il mio trascorso impegno politico. Il quale non è una colpa: è un diritto e talvolta un dovere civico. Sono orgoglioso di aver servito la mia terra e la mia città, durante periodi di aspettativa a reddito zero, così come sono orgoglioso di lavorare nel più importante giornale del Mezzogiorno al servizio dei suoi lettori. 

 
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