Ballottaggi, sfida apertissima a Parma tra Pizzarotti e Scarpa

La sfida di Parma
La sfida di Parma
Venerdì 23 Giugno 2017, 16:12 - Ultimo agg. 25 Giugno, 21:55
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A Parma tutti concordano su un punto: per sapere chi la spunterà domenica sera alla fine del ballottaggio fra il sindaco uscente, il grande eretico del M5s uscito in polemica con Grillo, Federico Pizzarotti, e il civico di area Pd non amatissimo dai vertici del partito, Paolo Scarpa, bisognerà attendere l'ultima scheda scrutinata visto che gli exit poll del prmo turno si sono rivelati troppo ottimistici per Pizzarotti.

Il distacco del primo turno, circa 1.500 voti in più per Pizzarotti, è troppo risicato per indicare un favorito netto e le incognite sia sul comportamento degli elettori, un terzo al primo turno, che hanno scelto altri candidati, sia sull'affluenza rende molto complicate le previsioni. Tuttavia a Parma la sfida è molto sentita e sul secondo turno, che come avvenne cinque anni fa eleggerà il sindaco in un duello diretto fra due nomi, in città c'è una grandissima attenzione. Ieri sera, in piazza Garibaldi, si è svolto il confronto fra i due: tanta gente ha assistito, con la piazza divisa più o meno equamente fra i sostenitori dei due candidati. Rispetto a quello che avvenne cinque anni fa quando Pizzarotti, un pò a sorpresa, da outsider assoluto, sconfisse il candidato del Pd diventando il primo sindaco a cinque stelle di un capoluogo di provincia, la scenografia è cambiata completamente.

Adesso è lui che si deve difendere e sono gli altri che devono rincorrerlo. Saranno decisivi gli elettori che al primo turno hanno scelto la leghista Laura Cavandoli, sostenuta dal centrodestra unito che si è fermata al 19%. Se cinque anni fa gli elettori del centrodestra votarono al secondo turno in massa Pizzarotti per impedire al Pd di vincere, stavolta questo travaso non sarà così scontato. Ma se gli esponenti del centrodestra parmigiano non hanno espresso con chiarezza indicazioni, il segretario della Lega Matteo Salvini ha impartito la linea da seguire per fare, ancora una volta, di Parma un esempio nazionale: Salvini ha chiesto ai suoi di «fare qualunque cosa per mandare a casa il Pd di Renzi».

 E a Parma per mandare a casa il Pd c'è una sola cosa possibile da fare, ovvero votare Federico Pizzarotti. Scarpa si fa forte di un profilo molto civico, ha chiesto (e ottenuto) ai big nazionali del partito di farsi vedere il meno possibile a Parma. Con l'obiettivo, più o meno dichiarato, di convincere gli elettori del centrodestra parmigiano di preferirlo a un candidato che su alcuni temi (diritti civili, accoglienza, ambiente) è percepito come molto più a sinistra di Scarpa. Un ruolo determinante ce l'avrà però anche l'affluenza alle urne, già ai minimi storici al primo turno (53,6%), che domenica potrebbe calare ancora visto che, dato il clima che a Parma ha portato perfino alla dichiarazione dello stato d'emergenza per la crisi idrica, molti degli elettori meno motivati potrebbero scegliere di puntare verso il vicino Appennino o verso il mare per sfuggire a un clima, meteorologico e politico, che si prevede torrido.
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