Berlusconi azzera il Pdl, partito spaccato. Quagliarello: divisi sul governo

Da sinistra Laboccetta, Cesaro, Nitto Palma, Caldoro e Russo
Da sinistra Laboccetta, Cesaro, Nitto Palma, Caldoro e Russo
Sabato 26 Ottobre 2013, 14:58 - Ultimo agg. 27 Ottobre, 21:31
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Pdl spaccato dopo la riunione dell'ufficio di presidenza di venerd - disertata dalle colombe guidate da Angelino Alfano - che ha sancito la cancellazione del partito e il ritorno a Forza Italia con tutti i poteri in mano a Silvio Berlusconi.

«Il fatto che membri dell'ufficio di presidenza, come Alfano, non siano stati presenti ieri non è un caso: indica una distanza nel metodo e nella linea politica», ha detto oggi Gaetano Quagliariello ai microfoni di SkyTg24 assicurando però che «nessuno di noi vuole uscire dal confine del centrodestra: ci stiamo con tutti e due i piedi e soprattutto col cuore», ha aggiunto. «Il nodo di fondo - ha quindi proseguito il ministro - è uno ed è quello del governo: alcuni pensano che debba andare avanti perchè una crisi sarebbe devastante. Altri, invece, pensano che questo governo non stia facendo i bisogni del Paese».

Cosa accadrà al Governo da qui in avanti, prosegue il ministro delle Riforme, «non è un punto di secondo ordine ma assolutamente centrale per la linea politica». Ma proprio qui, spiega, si trova una contraddizione «nel documento votato ieri» dall'ufficio di Presidenza del Pdl: «Da un lato si dice che il governo deve andare avanti, dall'altro si dice che la giustizia può diventare dirimente», in caso di voto per la decadenza di Berlusconi.

«La mia assenza all'ufficio di presidenza è motivata dal totale dissenso sulla proposta di estinguere il Pdl, partito democratico, popolare, di ispirazione cristiana, costola italiana del Partito popolare europeo, di cui come Popolari Liberali siamo stati cofondatori, per tornare a Forza Italia di cui non abbiamo mai fatto parte - afferma il senatore del Pdl, Carlo Giovanardi -. Per quanto mi riguarda la spaccatura non è componibile, se non in un quadro di comune appartenenza al centro destra, alternativo alla sinistra, in cui possono felicemente convivere Fi presieduta da Berlusconi e il Pdl con segretario Alfano».

«Da ieri gli elettori liberali di centrodestra hanno una certezza: una forza orgogliosa è tornata più motivata che mai a difendere i valori della giustizia giusta, della libertà di impresa, della competitività, dello sviluppo, della ricrescita - commenta Daniela Santanchè -. Silvio Berlusconi leader di Forza Italia è l'unico antidoto allo sconfittismo depressivo di una sinistra che ad ogni male sembra conoscere un solo rimedio: le tasse».

«Non ci sarà nessuna scissione. Lavoriamo da sempre per un partito unito intorno al suo leader Berlusconi e a Alfano che lo stesso presidente ha confermato. Una divisione del partito indebolirebbe tutta l'area dei moderati e consegnerebbe definitivamente il Paese alle sinistre. Noi vogliamo un partito unito confrontandoci su che cosa sarà Forza Italia». Maurizio Lupi intanto riassume con queste parole, in un'intervista al Corriere della Sera.