Berlusconi: «Sono un fuoriclasse
Ho salvato l'Italia dal default»

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
Giovedì 29 Settembre 2011, 11:34 - Ultimo agg. 28 Ottobre, 20:22
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ROMA - Silvio Berlusconi compie 75 anni e non si lascia sfuggire l'occasione per un nuovo violento attacco ai magistrati.
Di fronte ad una dittatura dei magistrati è difficilissimo e addirittura inutile governare, ha detto il premier ieri sera a una cena organizzata da Alessandra Mussolini.



Berlusconi mercoledì sera, doo il voto della Camera che ha salvato il minstro Saverio romano, lascia palazzo Grazioli in auto intorno alle 23. Ha salutato i cronisti che stazionano a via del Plebiscito ed è andato a festeggiare il suo compleanno alla festa organizzata dalla Mussolini. Tanti gli ospiti che hanno brindato a mezzanotte con il Cavaliere. È comparsa anche una enorme torta con 75 candeline che il premier ha spento tra gli applausi dei presenti. Berlusconi si è intrattenuto con diversi ospiti. Saluti, abbracci e sorrisi ma anche qualche battuta sulla situazione politica e quella personale. Il presidente del Consiglio, raccontano diversi presenti, si sarebbe sfogato sui giudici tornando a parlare di "dittatura dei magistrati". E ribadendo che dimostrerà la sua «innocenza» rispetto alle accuse che gli vengono riversate contro.



Pensate se a guidare l'Italia ci fossero Bersani, Di Pietro e Vendola. Una squadra che non ha un fuoriclasse. Vedete invece il Milan che con Ibrahimovic vince la partita. Io sono un fuoriclasse che ha salvato l'Italia dal default preparato da Romano Prodi quando ha permesso il cambio lira-euro, ha detto ancora il premier, rivolgendosi ad alcuni ospiti presenti ieri sera alla cena organizzata dalla Mussolini.



Bettino Craxi è stata una grande guida per l'Italia tant'è vero che ogni anno ventimila persone vanno a deporre garofani sulla sua tomba, questo non succede sulla tomba di Togliatti né di Berlinguer. Eppure chi ora è nel Pd, ma all'epoca era nel Pci insieme a certi magistrati e a certa stampa, non gli ha permesso di tornare in Italia a curarsi, lo hanno ucciso, ha poi sostenuto il premier. Quegli stessi magistrati vogliono farmi fare la stessa fine, perché se i pm sbagliano non pagano ma vengono promossi.



Il presidente del Consiglio in questo paese - ha proseguito il premier - non ha nessun potere ed anche quando viene promulgata una legge, se questa non piace a certi magistrati, loro fanno ricorso alla Corte Costituzionale, un'istituzione di sinistra visto che la maggioranza dei suoi componenti è stata nominata dagli ultimi tre presidenti della Repubblica di sinistra.



Chiunque venga a casa mia viene schedata come una escort, anche se si tratta di premi Nobel o di un primo ministro. Le persone mie ospiti sono regolarmente intercettate mentre quando sono ospiti di personaggi della sinistra sono tutte delle sante, ha detto ancora Berlusconi.



«Le dichiarazioni riportate da alcune agenzie di stampa e attribuite al presidente Berlusconi nel corso di una cena ieri sera, non corrispondono alla realtà». È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.



Vertice di maggioranza a Palazzo Grazioli. Dal premier sono presenti il segretario del Pdl Angelino Alfano con i vertici del paritto, i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, il segretario del gruppo Popolo e Territorio Silvano Moffa, il capogruppo al Senato di coesione nazionale Pasquale Viespoli e i vertii della Lega.



Governo di nuovo sotto intanto alla Camera. L'esecutivo è stato battuto per 23 voti su un ordine del giorno del Pd al testo sulla ripartizione della quota dell'8 permille dell'Irpef destinato allo Stato. Il testo, su cui c'era parere contrario del governo, è passato con 247 sì e 223 no.



L'ordine del giorno, presentato da Tonino Russo del Pd, impegna il governo a indicare «esplicitamente la scuola pubblica come destinataria» della quota dell'8 per mille dello Stato. Poco prima del voto, il governo si era più volte rimesso all'Aula per evitare di andare sotto.



Successivamente è arrivato il via libera pressoché unanime dell'Aula ai criteri per la ripartizione della quota dell'8 per mille. Il testo, approvato con 478 sì e 3 astenuti, passa ora al Senato. Nel provvedimento viene previsto che alla ripartizione delle risorse dell'8 per mille devoluta alla diretta gestione statale e all'individuazione degli enti beneficiari si provveda con decreto del presidente del Consiglio dei ministri adottato entro il 30 novembre di ogni anno, in coerenza con un atto di indirizzo delle commissioni parlamentari competenti per i profili finanziari entro il 15 luglio.



Le commissioni svolgerebbero solo una funzione consultiva sullo schema di ripartizione delle risorse, ma concorrerebbero a determinarne il contenuto. In particolare, le risorse dell'otto per mille non possano essere ridotte o destinate a finalità diverse dalla lotta alla fame nel mondo, a interventi per calamità naturali, assistenza ai rifugiati, conservazione dei beni culturali, salvo che un provvedimento legislativo lo preveda per far fronte ad esigenze impreviste assolutamente straordinarie.



«Il presidente del Consiglio si scusa ma è assediato da impegni vari, sono giornate intense e per certi aspetti turbolente». Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, ha annunciato così l'assenza del premier al seminario a porte chiuse sulle dismissioni del patrimonio pubblico iniziato oggi al Tesoro con i rappresentanti del mondo imprenditoriale e bancario. Letta avrebbe anche ricordato che oggi è il compleanno del premier, parole che sono state accolte da un applauso della platea. «Ringrazio Tremonti per questo evento - ha detto ancora il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - e ringrazio la platea. È la massima concentrazione di cervelli imprenditoriali, amministrativi e contabili».



«Oggi facciamo l'inventario, questo è il primo incontro di una serie e ci saranno altri incontri più operatori», ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, secondo quanto riferito da partecipanti all'incontro, aprendo i lavori del seminario.
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