Berlusconi, voto su decadenza il 27 novembre ma è scontro. Il Cavaliere spera nella grazia

Berlusconi, voto su decadenza il 27 novembre ma è scontro. Il Cavaliere spera nella grazia
Martedì 5 Novembre 2013, 13:30 - Ultimo agg. 6 Novembre, 16:03
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Il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi dopo la condanna per frode fiscale si terr nell'Aula del Senato il 27 novembre. La decisione è stata presa oggi a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo di palazzo Madama e confermata nel pomeriggio dall'aula del Senato. Respinte, con il solo voto favorevole di M5s e Sel, la proposta dei grillini di votare già oggi e anche la proposta alternativa di Sel di anticipare la votazione alla prossima settimana.

Berlusconi: spero nella grazia. Il Cavaliere ritiene che il capo dello Stato sia ancora in tempo per concedergli la grazia di sua iniziativa. «Mi dicono che per avere la grazia bisogna aver iniziato a scontare la pena. Dunque, sarebbe ancora in tempo», afferma il leader del Pdl, secondo quanto riporta una nuova anticipazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa.

Il Pdl intanto torna a mettere in discussione la validità del voto sulla decadenza del Cavaliere da parte della giunta del Senato. Perciò chiede e ottiene la convocazione del consiglio di presidenza per valutare la pregiudiziale, prima del voto dell'Aula. Al centro della contestazione del Pdl i tweet di Vito Crimi (M5S) durante la seduta della giunta.

Il presidente del Senato, Piero Grasso, pur ritenendo il Consiglio di presidenza non competente e la decisione della Giunta valida ha accolto la proposta di riunire l'organismo per verificare la questione. Questo, secondo l'esponente di Sel, Loredana De Petris, rischia di far slittare la data del voto in Aula a un giorno successivo al 27 novembre mentre per il capogruppo del Pd, Luigi Zanda, non c'è questo rischio e la data resterà sicuramente quella.

Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori attacca: «Solo quella faccia di bronzo di Berlusconi può aver la spudoratezza di chiedere la grazia dopo aver insultato i magistrati che lo hanno giudicato e, soprattutto, dopo aver ripetuto, un miliardo di volte, che non si pente di quel che ha fatto. E, allora, che senso ha dare la grazia a un signore che è stato dichiarato delinquente e che tale vuole rimanere?».

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