Caos Pdl, Alfano: «Berlusconi sostenga governo». Fitto lo attacca

Angelino Alfano e Silvio Berlusconi
Angelino Alfano e Silvio Berlusconi
Domenica 10 Novembre 2013, 14:49 - Ultimo agg. 11 Novembre, 10:28
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Noi siamo convinti che il presidente Berlusconi abbia preso la strada giusta nel distinguere i due piani del governo e della decadenza. Lo afferma Angelino Alfano, intervistato da Maria Latella su SkyTg 24. E ha aggiunto: «Noi chiederemo a Berlusconi di continuare a sostenere questo governo». Parole che hanno innescato il contrattacco della parte lealista del Pdl. In prima linea Raffaele Fitto che affonda: «Alfano tradisce se stesso». Ma poi è il cavaliere in persona a gelare il suo delfino con un invito a «ricordarsi della fine che ha fatto Gianfranco Fini».

«Il presidente Berlusconi non ha annunciato che le due questioni sono abbinate», anzi «ha sempre detto che distingue la vice giudiziaria da quella del governo e penso che su questa decisione stia ancora riflettendo», ha continuato Alfano.

«Il tema tanto pratico quanto drammatico è che in tutti i casi arriverà l'interdizione» per Berlusconi, «e quindi sarà chiamato a decidere se far cadere» questo governo. Noi, ha proseguito il vicepremier, «siamo convinti che Silvio Berlusconi abbia preso la strada giusta nel distinguere i due piani», visto che il Pdl ha «guadagnato sette punti» da quando abbiamo decidere di sostenerlo.«Noi speriamo di non arrivare alla separazione ma siano certi che il nuovo centrodestra per vincere dovrà essere un grande centrodestra e dovrà confrontarsi con 4-5 questioni fondanti: lavoro, impresa, tasse, giustizia, immigrazione, Europa. Perché noi siamo europeisti ma non eurotappetini», ha continuato il segretario del Pdl.

«Questo è un governo molto equilibrato politicamente» e «la nostra presenza serve non solo per realizzare un pezzo del nostro programma ma anche per fare scudo contro il dilagare delle politiche di sinistra», ha sottolineato poi Alfano.

«Noi non abbiamo nessuna idea di fare cose nuove perché noi stiamo lavorando per l'unità» del partito, ha quindi osservato il segretario del Pdl. Il vicepremier ha aggiunto comunque che «il grande insegnamento di Silvio Berlusconi è la costruzione di un nuovo centrodestra» ed è a questo modello che

dobbiamo guardare.

«Lavoriamo perché il nostro partito resti unito. Ma siamo preoccupati che possano prevale scelte radicali e estremiste», ha aggiunto parlando del prossimo consiglio nazionale del Pdl ove ci sarà la conta tra falchi e colombe.

«Non ho nessuna paura del "metodo Boffo". Lo abbiamo messo in conto, se dissentiremo ne saremo vittime. Ma non abbiamo paura», ha poi aggiunto.

Se cade questo questo governo «nascerebbe un altro esecutivo di sinistra-sinistra in questa stessa legislatura: in Parlamento si troverebbero forze singole e libere che sosterrebbero il governo di

sinistra-sinistra», ha avvertito ancora Alfano.

«Quelli che dicono andiamo a votare subito» sostengono «andiamo a votare senza candidato», visto che Berlusconi «potrebbe fare campagna elettorale, ma non guidare il governo», ha quindi rilevato il vice premier, aggiungendo: «Speriamo possa esser al prossimo giro il nostro candidato». Alfano ha infatti spiegato: «Noi abbiamo posto il punto che nel 2014 Silvio Berlusconi possa dimostrare la propria innocenza e poi, al prossimo giro, possa essere lui il nostro candidato premier».

«Non ci sono precedenti» di un decreto in materia di riforma elettorale e quindi «la cosa mi vede molto

perplesso», ha infine osservato Alfano parlando di legge elettorale.

Fitto: Alfano tradisce se stesso. «Vi sono momenti in cui è necessaria assoluta chiarezza. Alfano sceglie una rotta alternativa a Berlusconi, agli elettori del Pdl e alla sua stessa storia», ha attaccato Raffaele Fitto in una nota. «Vi sono momenti in cui è necessaria assoluta chiarezza. Le dichiarazioni di oggi di Alfano mostrano evidentemente una rotta alternativa rispetto a quella indicata da Silvio Berlusconi e dagli elettori di centrodestra. Da un lato si dà di fatto per acquisito il voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi, e quindi si accetta che la sinistra tenti di espellere dalle istituzioni il nostro leader. Dall'altro, si finge di non vedere che l'impostazione della legge di stabilità è lontanissima dai nostri impegni elettorali, e reintroduce le tasse sulla casa, proprio quelle che avevamo promesso di cancellare. Tutto ciò con una ulteriore dimenticanza: Silvio Berlusconi è stato scelto, ancora nel febbraio scorso, da oltre 9 milioni di elettori, e tutti noi siamo entrati in Parlamento sotto un simbolo che recava la scritta 'Berlusconi Presidente'».