Un centro per i migranti a Genova
è scontro tra sindaco e governatore

Un centro per i migranti a Genova è scontro tra sindaco e governatore
Sabato 20 Agosto 2016, 23:34
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Un centro di accoglienza per una trentina di migranti destinato ad essere creato in un appartamento nella strada dello shopping di Genova considerata il salotto buono della città. È notizia sufficiente per fare scattare immediate le polemiche, sfociate oggi in un botta e risposta fra il sindaco della città Marco Doria, espressione del centrosinistra, e Giovanni Toti, governatore del centrodestra.

L'appartamento di proprietà del demanio è stato individuato nel palazzo a ridosso dello storico mercato orientale della città nell'ambito della ricerca della Prefettura di Genova di posti per sistemare circa trecento migranti fra Genova e i comuni della città metropolitana e i lavori per la sua ristrutturazione sono già in corso. Le avvisaglie delle polemiche che hanno investito il mondo della politica e del commercio si erano già avute ieri quando Toti aveva definito l'idea «sciagurata» e il suo assessore allo sviluppo economico, il leghista Edoardo Rixi, aveva scritto su Facebook: «Spero che non sia vero». Le associazioni di commercianti della zona, inoltre, avevano lamentato di non essere state consultate ed avevano espresso il timore che l'iniziativa avrebbe portato un danno economico e di immagine all'intera città.

Oggi Rixi ha rincarato la dose, evocando «manifestazioni politiche forti, accanto e a difesa dei commercianti e dei residenti, per impedire che questa assurda operazione si concretizzi», nel caso in cui non si riuscisse a bloccare l'iniziativa per via amministrativa. Doria, a sua volta, ha preso posizione invocando la necessità di equilibrio e di impegno da parte di tutte le istituzioni e rivelando che l'appartamento sarebbe destinato a famiglie con minori. Ma Toti, che proprio oggi ha detto di voler aprire un tavolo con Veneto e Lombardia sui temi caldi, in primis l'immigrazione, ha replicato al primo cittadino genovese, esprimendo la sua delusione. 
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