Salvini litiga con Berlusconi: «Non incontro chi protegge stupratori e assassini»

Problemi di coabitazione
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Giovedì 14 Dicembre 2017, 12:17 - Ultimo agg. 15 Dicembre, 13:51
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«Stiamo ricevendo centinaia di telefonate, messaggi, mail di donne e uomini arrabbiati e delusi per l'incredibile scelta di Fi di proteggere stupratori e assassini. Per quanto ci riguarda, sospendiamo le nostre previste partecipazioni a tavoli e incontri con Fi e Berlusconi finché non ci sarà un chiarimento ufficiale». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo il voto contrario di Fi in commissione giustizia al Senato all'iter veloce per la legge Molteni che nega sconti di pena per reati gravissimi.

La coalizione di centrodestra dunque subisce un brusco stop con Berlusconi che minimizza e dice che quelli di Salvini sono solo capricci.

Il leader della Lega è infuriato per il voto contrario di Fi all'iter veloce per la legge Monteni sull'abolizione degli sconti di pena per i reati gravissimi e anche parecchio infastidito dall'endorsement del Cav al governo Gentiloni in caso di stallo dopo le politiche («se non ci fosse una maggioranza in grado di governare, la soluzione più corretta sarebbe che resti Gentiloni per almeno tre mesi a palazzo Chigi»).

Il segretario di via Bellerio minaccia la rottura della coalizione e sulla legge Molteni anche il suo vice, Giancarlo Giorgetti nonché anello di raccordo con gli alleati sul programma elettorale, rincara la dose: «Noi non vogliamo tradire gli elettori, basta saperlo prima. Noi mai con Gentiloni».

Il presidente di Forza italia non raccoglie la provocazione e alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa al Tempio di Adriano getta acqua sul fuoco: «Non commento, voglio prima incontrare Salvini e parlare con lui di queste cose. Non ho mai ragionato su questi temi sono decisioni prese dai gruppi parlamentari». Preoccupata dal clima sempre più gelido e dai tempi stretti per costruire una coalizione e dividersi i candidati, Giorgia Meloni chiede un incontro chiarificatore entro Natale: «Appello agli alleati: le differenze, le sfumature, le incomprensioni tra i tre partiti del centrodestra saranno sempre molte ma non c'è più tempo da perdere. Occorre capire una volta per tutte se si vuole stare insieme per dare all'Italia un governo credibile, oppure no».

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