Nella comunicazione la Corte pone anche delle domande specifiche legate alle violazioni che l'ex Cavaliere afferma di aver subito, a cominciare dalla necessità di appurare se la decisione del Parlamento di mettere fine al suo mandato costituisca una sanzione penale. Una condizione essenziale che deve essere soddisfatta affinchè i giudici di Strasburgo possano determinare se il leader di Forza Italia abbia subito una violazione del diritto a non vedersi applicata retroattivamente la legge Severino.
Nel ricorso Berlusconi sostiene inoltre che l'Italia ha violato l'articolo 7 della Convenzione europea dei diritti umani che sancisce che nessuno può essere condannato in base una legge che non era in vigore al tempo in cui sono stati commessi i fatti. Nello specifico il Cavaliere afferma che la sua incandidabilità e conseguente decadenza del mandato parlamentare sono stati dovuti a una condanna per fatti avvenuti prima che la legge Severino entrasse in vigore.
Il governo italiano ha ora 16 settimane per far pervenire a Strasburgo la sua difesa, ma può richiedere più tempo: che gli verrà concesso, si sottolinea alla Corte, se «la richiesta sarà adeguatamente giustificata».
Anche alla durata di questa procedura sono legati i tempi, difficilmente prevedibili, necessari ad arrivare almeno a una prima decisione sul caso. Oltre a quello contro la legge Severino, l'ex premier ha altri due ricorsi pendenti dinanzi Corte di Strasburgo, quello sulla sua condanna per frode fiscale e quello sul Lodo Mondadori.