Ribaltone a Torino
Appendino avanti su Fassino

Ribaltone a Torino Appendino avanti su Fassino
Domenica 19 Giugno 2016, 23:34 - Ultimo agg. 20 Giugno, 02:32
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TORINO - Torino volta pagina dopo 23 anni di amministrazioni di centrosinistra. Chiara Appendino è sindaco con il 54,56% delle preferenze. La candidata del Movimento 5 Stelle ha sconfitto il sindaco uscente, Piero Fassino, ribaltando il risultato del primo turno che la vedeva in svantaggio di 11 punti percentuali. «Abbiamo la possibilità di costruire una nuova comunità urbana ma, soprattutto, abbiamo il dovere di ricucire una città profondamente ferita, ricostruendo il rapporto di fiducia tra i cittadini e i loro amministratori», sono le prime parole pronunciate dalla neo sindaca - come ha chiesto di essere chiamata - nella sala stampa del Municipio, accolta dai cori da stadio dei suoi sostenitori.

«Siamo pronti a governare la nostra amata città e da domani saremo già al lavoro per servire Torino», aggiunge la Appendino, ringraziando il predecessore Piero Fassino e tutta la sua squadra «per avere condotto e servito la Città in questi ultimi cinque anni». Il sindaco uscente si è fermato al 45,44% dei consensi con 168.880 voti, 33.884 in meno della sfidante che è più giovane di lui di 35 anni e ha alle spalle un solo mandato da consigliera comunale d'opposizione.

«La cosa eclatante di Torino, come rilevano tutti i commenti, è il fatto che la città sia stata ben governata e, nonostante questo, il voto sia andato a favore della nostra avversaria», è l'analisi dell'ex segretario Ds. «È evidente che il centrodestra - osserva - ha votato in blocco la candidata M5S: era un'occasione troppo ghiotta far perdere il centrosinistra a Torino dopo 23 anni. Questa motivazione ha prevalso sopra ogni altra cosa».

A scegliere la candidata grillina sono state, in particolare, le periferie più difficili del capoluogo piemontese, dove è arrivata fino al 65% dei consensi, mentre Fassino ha prevalso soltanto in centro città. «Abbiamo assistito ad una voglia sempre crescente di mettere in discussione i problemi reali e le criticità rimaste senza risposte di Torino», sottolinea la Appendino ripercorrendo i sette mesi della campagna elettorale. «Ci siamo presentati così come siamo - prosegue - abbiamo presentato il nostro programma, abbiamo scelto i nostri assessori e i torinesi ci hanno accolto con un rinnovato interesse per la politica e un calore difficili, se non impossibili, da descrivere».

A sostenerla in Consiglio comunale, la Appendino - prima donna sindaca da quando c'è l'elezione diretta - avrà ben 24 consiglieri comunali su 40 del Movimento 5 Stelle. «Noi altro non siamo che un piccolo frammento della storia della nostra città - sostiene -. Riceviamo l'eredità di coloro che prima di noi hanno costruito tutto ciò che ci circonda. In questa storia ci sono le vittorie per la nostra libertà, in quell'orgoglioso 1.706 impresso sulla nostra bandiera, e ci sono le tante vite di quelle famiglie che, partite da città e paesi distanti, qui sono venute per far crescere i loro figli e costruire il loro futuro. Abbiamo il dovere di custodire questa eredità e lasciarla migliore di come l'abbiamo trovata a chi ci succederà», conclude, mentre i sostenitori del Movimento 5 Stelle invocano il suo nome e scandiscono lo slogan «onestà onestà» sventolando bandiere No Tav. «Oggi finisce un capitolo della storia di Torino e se ne apre un altro», dice prima di lanciarsi nei festeggiamenti. In mattinata, alle ore 12, ha già convocato una conferenza stampa in Municipio. «Abbiamo detto che vogliamo creare un fondo da 5 milioni di euro per l'inserimento dei giovani nelle piccole e medie imprese. E lo faremo».
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