Cosentino: la Camera nega l'arresto
dimissioni da coordinatore regionale Pdl

Nicola Cosentino
Nicola Cosentino
Giovedì 12 Gennaio 2012, 09:49 - Ultimo agg. 13 Gennaio, 21:58
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ROMA - L'Aula di Montecitorio ha respinto, con voto a scrutinio segreto, la richiesta d'arresto nei confronti di Nicola Cosentino, il

coordinatore campano del Pdl indagato per camorra. Contro l'arresto si sono espressi 309 deputati, a favore 298. 607 i presenti, nessuno si astenuto. Fondamentali i voti dei 6 radicali. Se avessero votato a favore dell'arresto, Cosentino sarebbe finito in carcere per un solo voto (304 a favore e 303 contrari).



Dimissioni da coordinatore. «Mi sono recato dal presidente Berlusconi e ho consegnato le mie dimissioni irrevocabili da coordinatore del Pdl della Campania». Lo ha annunciato Nicola Cosentino, ospite della puntata di 'Porta a Porta' che andrà in onda questa sera.



Bossi non ha votato. Il leader della Lega Umberto Bossi non ha partecipato al voto sull'arresto per Cosentino. In tutto, in base ai tabulati, sono stati 18 i deputati che non hanno votato (tra cui 8 Pdl, 2 Pd, 2 Lega, 1 Udc). Nel voto finale è stato determinante il voto contro l'arresto dei 6 deputati radicali.



Dopo il voto l'abbraccio del Pdl. Non appena il presidente della Camera ha letto il risultato del no dell'Aula alla richiesta d'arresto, tutti i deputati del Pdl sono scattati in piedi e si sono diretti al posto di Nicola Cosentino per abbracciarlo e congratularsi con lui. Lungo l'abbraccio tra lui e Alfonso Papa, saluti e strette di mano da tutti gli altri colleghi di partito. Silvio Berlusconi, invece, è rimasto seduto al suo posto, pur esprimendo soddisfazione con Cicchitto e Alfano.



Casini: errore politico, ma il voto è legittimo. «Per me è un errore politico, ma ovviamente è legittimo il voto dell'Aula» dice il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini.



Bersani: chiedete alla Lega. «Chiedete alla Lega. Lo spiegheranno loro...» commenta il leaderdel Pd, Pier Luigi Bersani.



Non mi dimetterò da coordinatore.
«Certamente non mi dimetterò da coordinatore campano del Pdl - ha detto oggi Nicola Cosentino a Canale 5, a poche ore dal voto dell'Aula di Montecitorio che a mezzogiorno dovrà decidere se far scattare o meno le manette ai polsi del deputato del Pdl - Contro di me è stata fatta una forzatura enorme. Sono accusato solo da una parte che non mi ha nemmeno voluto interrogare per molto tempo. Vorrei essere giudicato almeno in primo grado, prima di andare in carcere. Sono tutte fantasie costruite da certa stampa. In un Comune piccolo ci sono parentele tra tutti. Ma io non ho alcuna parentela diretta con nessuno. Sono sempre stato all'opposizione e non ho mai potuto favorire interessi criminali».



Poi ci ripensa: mi dimetto un minuto dopo il voto. Poi, poco prima dell'inizio della seduta di Montecitorio, terminata con l'esito per lui favorevole, Cosentino cambia idea: «Un minuto dopo il voto, indipendentemente dall'esito, mi dimetterò da coordinatore regionale del Pdl in Campania».



Martedì era arrivato il sì della giunta per le autorizzazioni della Camera alla richiesta di arresto di Cosentino avanzata dalla Dda di Napoli. Cosentino, ex sottosegretario all'Economia, è accusato di riciclaggio, falso, corruzione, violazione di norme bancarie, aggravati dal favoreggiamento nei confronti della camorra.



«Berlusconi mi ha detto di stare sereno». «Ho incontrato Berlusconi - ha detto Cosentino - e mi ha detto di stare sereno. Io gli ho detto che sono sereno e tranquillo. Non ho mai fatto male e paura non ho».



Il dietrofront di Bossi. Ieri Umberto Bossi, dopo aver incontrato Silvio Berlusconi, ha corretto ancora una volta la posizione della Lega sull'arresto di Cosentino. «Dalle carte della magistratura su Cosentino non esce niente, non esce una colpevolezza» ha detto Bossi, prendendo una posizione contraria a quella dell'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni, favorevole invece alle manette per l'ex sottosegretario. A chi fa notare a Bossi che Maroni ha detto che la Lega avrebbe votato a favore della custodia cautelare, il leader del Carroccio risponde: «Probabilmente sì», i deputati voteranno a favore, «anche se dalle carte non esce niente. Lascerò libertà di coscienza - ribadisce il Senatur - perché dalle carte non esce assolutamente la colpevolezza». Ha sbagliato Maroni ad esporsi così sul caso Cosentino? «Eh, bisogna stare tranquilli quando si tratta di arrestare qualcuno», osserva Bossi. Poi aggiunge: «I magistrati imparino a fare i processi». Il voto sarà dunque anche una conta all'interno della Lega.