Davigo: in Italia la giurisdizione
non spaventa chi viola la legge

Davigo: in Italia la giurisdizione non spaventa chi viola la legge
Lunedì 27 Giugno 2016, 17:42 - Ultimo agg. 19:37
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«O facciamo diventare il nostro sistema giurisdizionale un sistema serio che spaventi chi viola la legge o non c'è via d'uscita. Da noi la giurisdizione non fa paura a chi ha torto, questo è il problema, se non risolviamo prima questo dato decisivo non risolviamo niente».

Lo ha affermato il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo intervenendo oggi in un convegno al Palazzo di Giustizia di Milano, organizzato dall'Ordine degli avvocati milanesi e da Unicost, la corrente di centro delle toghe. «Lo sapete che negli Usa il 90% degli imputati si dichiara colpevole? - ha detto l'ex pm del pool Mani Pulite - Perché se vanno a giudizio e vengono condannati li rovinano, se non si sono dichiarati colpevoli». In Italia, invece, ha aggiunto il capo del sindacato delle toghe, «tutto sommato se uno patteggia rischia di avere un trattamento deteriore rispetto a chi sceglie il rito ordinario».

 «Quello che non consideriamo mai delle giurisdizioni straniere - ha spiegato Davigo - è che tutti questi meccanismi di sfittimento, dal patteggiamento al processo senza giuria alla mediazione nel settore civile, si basano su un presupposto che in Italia non c'è, e cioè che la giurisdizione è seria, efficace e fa paura a chi ha torto, mentre da noi la giurisdizione non fa paura».

Il numero uno dell'Associazione nazionale magistrati ha chiarito che in realtà lui è favorevole a istituti come la mediazione («ben venga, così facciamo meno processi»), ma si è chiesto: «Perché uno media? Perché ha qualcosa da perdere, perché se invece ha tutto da guadagnare non media, se un debitore sa che deve pagare e non paga ma perché mai deve mediare?». E ha aggiunto: «Pagherà tra 10 anni, pagherà si fa per dire, avrà una sentenza tra 8-10 anni e avrà tutto il tempo per occultare i suoi beni, quindi non pagherà e che cosa deve mediare?».

Per Davigo, dunque, la giurisdizione in Italia deve diventare un «sistema serio» e «questa è la questione in termini nudi e crudi, lo so che appare brutale come discorso, però è così». E ha proseguito: «Noi crediamo o meglio loro che l'hanno scritto credevano di aver copiato il modello anglosassone, ma lo sapete che negli Usa il 90% degli imputati si dichiara colpevole?». In Italia, invece, secondo Davigo, chi patteggia viene trattato peggio dal punto di vista processuale rispetto a chi sceglie il dibattimento. «E anche quei pochi che patteggiano - ha aggiunto - dopo aver patteggiato fanno ricorso in Cassazione, lo sapete che il 15% dei ricorsi per Cassazione sono contro sentenze di patteggiamento?».

E se il codice dà la possibilità di fare questi ricorsi, «gli avvocati usano questi strumenti che ci sono».
Per questo, sempre a detta di Davigo, «bisognerebbe introdurre dei meccanismi di deterrenza forti, fai il ricorso contro il patteggiamento, benissimo, ma se il patteggiamento viene annullato non potrai più patteggiare e non ci sarà la prescrizione». Insomma, per Davigo l'imputato deve «sapere che la giurisdizione non è un giocattolo in cui cambi idea tutti i giorni, se non scegliamo la strada della serietà non andiamo da nessuna parte». 
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