Decadenza Berlusconi, i sostenitori del premier a palazzo Grazioli. Rimosso striscione: ​«E' un colpo di Stato»

Lo striscione per Berlusconi vicino a palazzo Grazioli
Lo striscione per Berlusconi vicino a palazzo Grazioli
Mercoledì 27 Novembre 2013, 14:51 - Ultimo agg. 16:56
3 Minuti di Lettura
Gi qualche centinaio di persone a via del Plebiscito per la manifestazione a sostegno dell'ex premier Silvio Berlusconi, in attesa del voto sulla sua decadenza da parlamentare, previsto per oggi.



Forza Italia ha denunciato che ai bus dei manifestanti viene impedito di avvicinarsi al centro di Roma. Polemiche anche per la rimozione di un cartello con la scritta "Colpo di Stato". Sei persone fermate davanti a palazzo Grazioli, due di esse hanno tentato di entrare nella residenza di Berlusconi.



Alla manifestazione protagonista il simbolo di «Forza Italia»: sul palco montato all'incrocio con via degli Astalli, sulle bandiere distribuite dallo stand davanti a Palazzo Grazioli, e sui cartelli dei sostenitori, gran parte dei quali arrivati da tutta Italia in pullman. Striscioni contro i ministri Pdl passati al Nuovo Centrodestra «Lupi o sciacalli», «Al-Fini», «Alfano=Fini» e il coro «Silvio! Silvio!» scandito dai

manifestanti, aspettando il discorso del leader di Fi, previsto per le 16.



Prevalgono le bandiere col tricolore e la scritta Forza Italia, in via del Plebiscito per la manifestazione azzurra contro la decadenza di Berlusconi. Sono pochi invece i cartelli esposti da fan e militanti: tra questi prevale, naturalmente, la scritta 'Forza Silvio!'. Sui cartelli si leggono varie scritte che inneggiano al Cavaliere dal 'Forza Silviò dei militanti dell'Esercito di Silvio al "Silvio c'è". C'è anche un 'l'Emilia Romagna con Silvio Berlusconì. In queste ore stanno distribuendo tra i manifestanti anche delle piccole palette di gomma con la scritta "È un colpo di Stato" e alcune con l'avvertimento "oggi decade la democrazia".



«E' un colpo di Stato»: questa la scritta apparsa anche su un maxistriscione che gli organizzatori della manifestazione di Forza Italia contro la decadenza di Berlusconi avevano affisso sulla facciata dell'ingresso principale di palazzo Grazioli, dove alle 16 è atteso l'intervento del Cavaliere sul palco allestito per l'occasione dal lato di via degli Astalli. Alcuni funzionari della polizia hanno chiesto di rimuovere lo striscione per accertamenti. Luca D'Alessandro, deputato azzurro e capo ufficio stampa di Forza Italia commenta così l'accaduto: «Mi auguro che episodi di questo genere non si verifichino più e venga ripristinata quanto prima la possibilità di esprimere liberamente ai manifestanti pensieri, opinioni e idee». Scandalizzati anche altri esponenti di Forza Italia. Stefania Prestigiacomo, Maristella Gelmini e Renata Polverini annunciano interrogazioni al ministro degli Interni (Alfano, ironia della sorte). Ma la Questura di Roma precisa: «Gli agenti non hanno rimosso e sequestrato il cartello ma hanno invitato i manifestanti a rimuoverlo».



Sono complessivamente undici le persone fermate e accompagnate in commissariato per accertamenti, durante la manifestazione di Forza Italia contro la decadenza di Berlusconi. Si tratta di lavoratori dipendenti di un consorzio per il trattamento di rifiuti provenienti dal napoletano. Una volta in commissariato uno del gruppo ha cercato di darsi fuoco ma è stato bloccato dalla polizia. Gli undici sono stati bloccati anche su segnalazione degli organizzatori: quattro stavano disturbando sotto al palco, mentre altri due cercavano di distrarre le forze dell'ordine e di entrare direttamente a palazzo Grazioli.



Anche il popolo viola manifesta a piazza delle Cinque Lune, contrapponendosi al presidio antiberlusconiano con quello dell'«Esercito di Silvio»: «Registrate le parole che diremo qui e confrontatele con quelle che diranno davanti a Palazzo Grazioli e vedete dov'è veramente l'aggressività». L'imperativo, conclude Mascia, è «deberlusconizzare il Paese. "This is the End" dicevano i Doors, la fine di Berlusconi inizia adesso, non può calpestare il Parlamento, ora almeno uno degli impuniti che vi siedono dovrà uscire».



«Noi che siamo italiani abbiamo un sogno nel cuore, Berlusca a San Vittore». È il coro intonato da una decina di militanti guidati dal blogger del Popolo Viola, Gianfranco Mascia, al sit-in accanto al Senato, convocato per celebrare la decadenza di Berlusconi. I pochi cittadini giunti finora hanno anche scandito "A casa, a casa".