Lavoro, sì della Camera al decreto. Contratti a termine: massimo 5 rinnovi

Giuliano Poletti (foto Roberto Monaldo - LaPresse)
Giuliano Poletti (foto Roberto Monaldo - LaPresse)
Mercoledì 23 Aprile 2014, 17:55 - Ultimo agg. 18:02
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La Camera ha votato la fiducia al governo sul decreto lavoro con 344 s e 184 no. Ora il provvedimento pass al Senato. Il decreto, che introduce alcune forme di flessibilià nel mondo del lavoro, consente fino a 5 contratti a tempo in tre anni senza causale e semplifica le norme sull'apprendistato.



«Non credo ci saranno particolarissimi problemi. Le distanze sono alla portata». Cosi il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ribaditto oggi come al Senato la discussione sul decreto potrebbe incontrare meno inciampi di quelli trovati alla Camera. Considerato che «nel merito il decreto uscito dalla commissione di Montecitorio, dal punto di vista dei fondamentali, è così come l'aveva proposto il governo», aggiunge Poletti che si dice certo «che ci siano le condizioni di chiudere con un decreto assolutamente di valore».



CONTRATTI A TERMINE, 5 RINNOVI IN 3 ANNI - Il decreto estende da 1 a 3 anni la durata del rapporto di lavoro a tempo determinato senza causale, ovvero senza ragione dell'assunzione. Il testo approvato dal governo prevedeva un massimo di otto proroghe contrattuali in 36 mesi, la commissione ha abbassato il tetto a cinque proroghe. I lavoratori "a termine" non possono però essere in ciascuna azienda più del 20% degli assunti a tempo indeterminato (1 per le imprese fino a 5 dipendenti). La commissione ha previsto che se si supera il limite, i contratti in eccesso si considerano a tempo indeterminato. Le norme si applicano alla somministrazione di lavoro a tempo determinato.



DIRITTO DI PRECEDENZA DONNE IN MATERNITÀ - Il congedo maternità potrà concorrere a determinare il periodo minimo di sei mesi di attività perchè la lavoratrice acquisisca un diritto di precedenza per contratti successivi presso la stessa azienda.



APPRENDISTATO SEMPLIFICATO - La commissione ha ripristinato l'obbligo di un piano formativo individuale in forma scritta inizialmente cancellato dal governo, ma prevede modalità semplificate di redazione. Per le aziende con più di 30 dipendenti c'è l'obbligo di assumere il 20% degli apprendisti: la percentuale è ridotta rispetto al

passato, ma il testo originario del governo l'aveva del tutto eliminata.



SEMPLIFICAZIONE DURC - Viene "smaterializzato" il Durc (Il documento unico di regolarità contributiva che attesta l'assolvimento, da parte dell'impresa, degli obblighi legislativi e contrattuali nei confronti di INPS, INAIL e Cassa Edile) con una semplificazione degli adempimenti burocratici richiesti alle imprese per la sua acquisizione.



CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ - Potranno essere stabiliti con decreto interministeriale i criteri per individuare i datori di lavoro beneficiari della riduzione contributiva in caso di ricorso al contratto di solidarietà. E vengono incrementate le risorse finanziarie per tale finalità, a decorrere dal 2014, con un limite di spesa di 15 milioni (contro i 5,6 mln precedenti).



PROROGA PER PERSONALE SCUOLE COMUNALI - Il decreto prevede la possibilità di rinnovare o prorogare di un anno (fino al 31 luglio 2015) i contratti a tempo determinato del personale educativo e scolastico di asili nido e materne comunali.