Di Maio critica Renzi: «Alla cena di Obama
io avrei portato gente comune»

Di Maio
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Domenica 23 Ottobre 2016, 13:35 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 08:23
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«Ci sono delle regole chiare, tra cui il fatto che chi sta svolgendo un compito non può candidarsi per altro» fino alla fine del mandato. «Ma non c'è alcuna competizione tra me e Chiara Appendino», i media sulla candidatura alla premiership dei 5 Stelle «ogni tanto giocano al fantacalcio». Risponde così il vice presidente della Camera Luigi Di Maio, ospite de 'L'intervista' di Maria Latella su SkyTg24. Il processo per la squadra di governo sarà «trasparente e deciso con le primarie online», spiega.

Di Maio poi torna sul caso dei 100mila euro di note spese che lo hanno visto al centro delle polemiche: «È allucinante che proprie quelle persone che incassano tutti i soldi critichino noi che li restituiamo. Noi abbiamo risparmiato 18 milioni di euro, oggi in Italia grazie al nostro fondo esistono 3mila nuove imprese». «Tutti i rimborsi che ho incassato li ho documentati, non esiste nessuno scoop», dice ricordando di «aver restituito 200mila euro».

Quindi attacca l'Esecutivo: la riforma è una «truffa che non farà nient'altro che togliere il diritto di voto e farà decidere il futuro di questo Paese ad un Senato non eletto da nessuno».
Di Maio si dice convinto che gli italiani non crederanno al premier:
«Abbiamo visto cosa è successo con la Buona scuola, ci sono buoni titoli ma poi...».

Quanto alla cena alla Casa Bianca di Matteo Renzi «è stata una mossa di teatro. Gli americani hanno sempre saputo che per tenere buona l'Italia bastava far parlare Silvio Berlusconi al Congresso e ora basta portare a cena Renzi che poi obbedisce sul Ttip, sui militari al fronte con la Russia. Io quella cena non l'avrei richiesta, avrei chiesto a Obama di prendere la quota di 10mila migranti dall'Ue». Quella cena «è stata a somma zero», attacca Di Maio che spiega come, «se avessi dovuto portare io qualcuno avrei portato i cittadini comuni, i cassintegrati, gli imprenditori», ma per «avviare un progetto economico di crescita del mio Paese».
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