Di Maio, oggi l'elezione on line
la Campania insorge, Fico tace

Di Maio, oggi l'elezione on line la Campania insorge, Fico tace
di Carlo Porcaro
Giovedì 21 Settembre 2017, 09:16 - Ultimo agg. 17:37
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Giurano di non avere un regista e di non essere una corrente, assicurano che non si tratta della rivolta di Fico contro Di Maio. Ma di fatto la rivolta di una trentina di consiglieri grillini campani, montata nelle ultime ore, è rivolta a ridimensionare i poteri che deriveranno dalla votazione on line a premier prevista per oggi. Va bene la candidatura a Palazzo Chigi di Di Maio, ma no alla leadership del Movimento. La lettera inviata a Beppe Grillo soltanto ieri, a poche ore quindi dalla scelta che gli iscritti dovranno effettuare sulla piattaforma Rousseau, ha evidenziato che «premier e capo politico non debbano coincidere con la stessa persona poiché una è figura istituzionale e l'altra è di garanzia: Beppe, ti chiediamo di limitare il voto esclusivamente alla scelta del nostro candidato premier».

Tra i dissidenti figura Matteo Brambilla, consigliere comunale di Napoli e candidato sindaco per il M5S, per il quale serve un chiarimento nelle prossime ore da parte di Grillo: «Vogliamo vedere se abbiamo capito bene», premette. «Un conto è l'indicazione di legge che impone di indicare chi è il capo politico, altro invece è avere un garante: questa funzione coinciderà con la leadership? Che interpretazioni si devono dare a queste nuove regole? Si tratta di un cambio di rotta rispetto al passato? Queste sono le domande che abbiamo posto tutti insieme e su cui attendiamo una risposta su blog o via mail».
 



Nei giorni scorsi, come accade di consueto, i rappresentanti locali del Movimento pentastellato si sono riuniti fisicamente e si sono ritrovati quasi tutti sulla stessa lunghezza d'onda. Bene Di Maio che ha studiato da premier e quindi è legittimato a provare a guidare il Paese, ma davvero prenderà il posto di Grillo con proprietà su simbolo, liste, contenziosi? «La questione l'abbiamo posta prima che uscissero i nomi precisa Brambilla -. Le persone non c'entrano nulla, nella lettera infatti non viene fatto alcun riferimento specifico». Non è in discussione l'appoggio a Di Maio, quanto la mutazione genetica che rischia di subire il Movimento diventando come gli altri partiti. «Deve essere ribadito che qui siamo tutti portavoce: abbiamo un percorso di attivismo ognuno con le sue competenze, questo vale per noi nei territori come per il nazionale. Ci siamo soffermati soltanto sulla questione dei due ruoli auspicando una seconda votazione sulla funzione di garante. Del resto Beppe è un esterno, non candidabile, che ha funto da garante fino ad oggi». E se il comico genovese non dovesse dare le giuste rassicurazioni? «Ci riuniremo e decideremo se tutto ciò sarà in linea con quello che pensiamo. Di Maio? Sarà il rappresentante del programma votato da tutti in Rete».

Vede positiva la discussione accesa in atto il consigliere metropolitano Danilo Cascone: «Chiediamo che le consultazioni siano limitate alla scelta di premier: sappiamo bene che la legge elettorale parla di capo politico, ma l'accezione che noi diamo a questa parola è ben più ampia, gli affidiamo importanti compiti». Peccato che i tempi stringano e non sembrano esserci le condizioni per trovare un'intesa, se non ascoltando direttamente il comizio di Grillo a Rimini. «Mi fa piacere se Fico abbia sottoposto la questione, ma qui l'iniziativa è partita dai portavoce comunali: non si parla di nomi, rifiutiamo le logiche delle correnti, è solo una questione di metodo». A Cascone non va giù però che «chi fino a ieri osannava leader politici della seconda e terza Repubblica si accredita oggi come detentore e depositario del verbo pentastellato facendosi egli stesso promotore di campagne virtuali di moralizzazione e di censura».

Tra i firmatari della missiva, il consigliere comunale di Villaricca Luigi Nave: «Sia chiaro che non abbiamo fatto alcun aut-aut: vogliamo che Grillo ci dia delucidazioni sul tema sollevato. Sta uscendo dal Movimento o no? Mai messa in discussione la figura di Luigi Di Maio come premier chiarisce anch'egli quello che non ci convince è il doppio incarico. È stato Grillo a definirci eroi, allora vogliamo sapere tutto prima del voto». Se non arrivasse il chiarimento augurato? «Non ce ne andremo», anticipa senza nascondere che il nodo resterà irrisolto e si ripercuoterà sulla campagna elettorale a partire dalla composizione delle liste per il Parlamento.