Il ministro Fedeli scrive al Mattino:
«Buoni libri, mai più ritardi»

Il ministro Fedeli scrive al Mattino: «Buoni libri, mai più ritardi»
di Valeria Fedeli*
Giovedì 9 Febbraio 2017, 11:18 - Ultimo agg. 11:20
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Caro direttore,

la vostra inchiesta sui ritardi e le disparità territoriali nella distribuzione alle famiglie dei bonus per l’acquisto dei libri di testo porta alla luce un problema che non può lasciarci indifferenti. Quando i tempi della burocrazia mal si conciliano con i diritti delle cittadine e dei cittadini, che per di più, in questo caso, sono le nostre ragazze e i nostri ragazzi in situazione di difficoltà, si devono dare risposte e lavorare tutti insieme per risolvere le criticità che emergono.

Siamo tutte e tutti responsabili e tutte e tutti dobbiamo fare la nostra parte: lo Stato, le Regioni, i Comuni. Per mettere le nostre studentesse e i nostri studenti in condizione di svolgere regolarmente l’attività didattica e quindi di formarsi in maniera equa e libera. E per non lasciare disattese le aspettative delle famiglie che possono giustamente sentirsi sole nella costruzione di un valido percorso di crescita per le proprie figlie e i propri figli. Il tema del superamento delle disuguaglianze è per me prioritario. Non lo è in modo formale, ma sostanziale.

Partiamo dalla situazione attuale: i testi sono gratuiti per tutte e tutti alla scuola primaria. In aggiunta, nel 2013 è stato stabilizzato un contributo statale per l’acquisto dei libri nella scuola secondaria, pari a 103 milioni di euro all’anno. Con questi fondi viene dato un sostegno alle famiglie con redditi bassi che hanno figli alla scuola secondaria di I e II grado. Fino ad oggi le competenze statali erano ripartite fra due Ministeri: il Miur emanava un decreto con la ripartizione dei fondi per Regione, il Ministero dell’Interno erogava materialmente le risorse. Per l’anno scolastico 2016/2017, come da voi correttamente riportato, il Ministero dell’Istruzione ha prodotto il decreto di sua competenza il 27 giugno 2016 (con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 7 luglio). Il Ministero dell’Interno ha disposto il pagamento il 18 novembre.

Non c’è dubbio: le procedure burocratiche vanno snellite e i tempi dello Stato vanno resi più compatibili con l’avvio dell’anno scolastico. Ne siamo consapevoli e per questo prendo un impegno concreto. Da quest’anno la gestione dei fondi a livello centrale passa sotto la diretta competenza del Miur. I nostri uffici lavoreranno per velocizzare l’invio delle risorse alle Regioni affinché i successivi passaggi, attraverso i Comuni, avvengano in tempo utile. I libri di testo servono all’inizio dell’anno. Non alla fine. Sono strumenti indispensabili dai quali non si può prescindere per svolgere compiutamente l’attività didattica. La mappa e le storie che avete pubblicato denunciano però anche difformità sul territorio che chiamano in causa la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte, ma dobbiamo farla tutte e tutti per centrare l’obiettivo. La scuola è di ciascuna e ciascuno ed è una responsabilità condivisa. Dobbiamo metterla in condizione di garantire davvero il superamento delle disuguaglianze. Di attuare pienamente l’articolo 3 della nostra Costituzione.

Il decreto attuativo della Buona Scuola sul diritto allo studio prevede, nella sua versione attuale, ora al vaglio del Parlamento, l’istituzione di una Conferenza Nazionale. Una novità assoluta che consentirà una governance più partecipata: al tavolo ci saranno Associazioni dei genitori e degli studenti, Consulte provinciali degli studenti, il Miur, ma anche Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regioni, Comuni. Credo che in quella sede sarà giusto, anzi urgente e doveroso, discutere di come garantire il diritto delle studentesse e degli studenti a ricevere il sussidio per i libri di testo in tempi compatibili con l’avvio dell’anno scolastico. E non solo in alcune, ma in tutte le Regioni. Serve un’alleanza forte fra tutti i soggetti coinvolti per far sì che la burocrazia non prevalga sui diritti, negando opportunità alle nuove generazioni.


*La Ministra

 
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