Forza Nuova, il giallo della "marcia su Roma". La questura annuncia il dietrofront, Fiore smentisce

Forza Nuova, il giallo della "marcia su Roma". La questura annuncia il dietrofront, Fiore smentisce
Giovedì 19 Ottobre 2017, 20:31 - Ultimo agg. 20 Ottobre, 16:40
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Nonostante il divieto del ministro dell'Interno Marco Minniti notificato dalla Questura di Roma, Forza Nuova (Fn) mantiene ancora la suspence sulle sue intenzioni rispetto alla "Marcia dei patrioti" del 28 ottobre prossimo, anniversario di quella fascista del 1922. Secondo la Questura della Capitale non si dovrebbe tenere in nessuna forma. Ma per il leader di Fn, Roberto Fiore, «non é ancora stata sciolta la riserva sul 28 ottobre» e «le cose non stanno esattamente nei termini indicati dalla questura».

Forza Nuova ha rinunciato a tenere qualsiasi iniziativa il 28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma fascista del 1922, dopo il divieto notificato dalla Questura della Capitale per la manifestazione annunciata. «Nel pomeriggio odierno i promotori si sono presentati in Questura comunicando nuove modalità di svolgimento dell'iniziativa, che sono oggetto di adeguate valutazioni - si legge invece una nota della Questura -. Il 28 ottobre, quindi, non si terrà nessun evento». 

L'appello a Minniti. «Al signor Ministro dell'Interno, dottor Marco Minniti. Quando si limita la libertà di qualcuno, si limita la libertà di tutti. Per questa ragione i sottoscrittori del presente appello non comprendono e non condividono le motivazioni del divieto, da Lei espresso a mezzo stampa, relativo allo svolgimento della manifestazione a favore della libertà di espressione regolarmente richiesta da Forza Nuova all'EUR il prossimo 28 ottobre». Così un appello pubblicato sulla pagina Facebook di Forza Nuova.

«La zona di svolgimento non presenta problematiche di ordine pubblico, Forza Nuova, ormai da vent'anni, è un movimento legalmente riconosciuto che prende parte alle varie competizioni elettorali, rappresentato in decine di consigli comunali, il cui segretario nazionale è un ex deputato del Parlamento europeo - si legge - Il 28 ottobre 1922 è ormai lontano, sono passati ben 95 anni da allora, e sarebbe antistorico e controproducente per l'immagine di un Paese ormai pacificato, riesumare ragioni che appartengono a contingenze non più attuali. Mai come negli ultimi anni, l'Italia ha dimostrato di aver lasciato alle spalle una storia di lutti e divisioni fratricide, il messaggio che a nostro avviso deve passare, signor Ministro, per tutti gli italiani di oggi e per quelli di domani, è che le tragiche divisioni del passato non dovranno mai più essere alimentate: sono finiti i tempi dei guelfi e dei ghibellini, così come quelli dei fascisti e degli antifascisti.

Mai più divisioni fra gli italiani e massima libertà di espressione per tutti, nei limiti del dovuto rispetto dell'ordine pubblico e della sicurezza, senza alcuna distinzione di colore politico o ideologico. Egregio signor Ministro, il messaggio migliore che il Paese può dare per liquidare definitivamente i conti con un passato ormai lontano è, a nostro avviso, il seguente: chi rispetta le regole e non mette a repentaglio la sicurezza di persone e cose non può e non deve ricevere divieti; deve, quindi, poter avere il 'diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusionè in ogni giorno dell'anno.

Contravvenire a tale principio è, secondo noi, segno di debolezza, di antistorico autoritarismo e non di autorevolezza; un Ministro della Repubblica rappresenta tutti gli italiani non una fazione e come tale deve farsi garante delle libertà costituzionali anche per quegli italiani che intendono manifestare, in modo civile e pacifico, con Forza Nuova o con chiunque altro.
I firmatari: Gen. Marco Bertolini On. Ignazio La Russa Prof. Piero Vassallo Prof. Paolo Possenti Avv. Enrico Sanseverino Avv. Baldassare Lauria Avv. Agostino D'Antuoni Avv. Federico Donegatti C.Ammiraglio Salvatore Cabras Dott. Mario Donnini».


 
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