La gaffe social del sindaco leghista di Gallarate: attacca tunisino ma è vittima

La gaffe social del sindaco leghista di Gallarate: attacca tunisino ma è vittima
Domenica 18 Agosto 2019, 19:41 - Ultimo agg. 19 Agosto, 08:31
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Un post Facebook contro un immigrato tunisino «che deve essere riaccompagnato a calcioni nel sedere nel suo paese d'origine» perché «per passare il tempo ha dato fuoco ad un'auto». Peccato che il tunisino fosse la vittima e non l'autore dell'atto vandalico, che invece è un italiano di 60 anni con problemi psichici. La gaffe social è del primo cittadino di Gallarate, il sindaco della Lega Andrea Cassani, che sulla sua pagina ufficiale ha commentato la notizia dell'incendio doloso di un'auto, ma non ha capito chi era la vittima e ha dato la colpa al tunisino che si è ritrovato l'auto bruciata.

Il post, dal titolo «Tunisino dà fuoco ad auto per passare il tempo», è stato rimosso poco dopo ma gli esponenti del Pd di Gallarate hanno fatto in tempo a fotografarlo e a postarlo sulla loro pagina social. «Mostrando qualche limite nella comprensione dei testi scritti, Cassani legge di un sessantenne con problemi mentali che da fuoco all'auto di un tunisino. E lui cosa fa? Trasforma la vittima in carnefice e confonde un malato psichiatrico con un delinquente - hanno scritto gli esponenti Pd -. E come farà per capire i bilanci, le sentenze e l'urbanistica?».

Cassani da parte sua ha ammesso l'errore, sempre via social, ma non ha chiesto scusa: «Ho riconosciuto che ho letto male una notizia e dopo aver scritto un post sbagliato l'ho rimosso in 6 minuti». Poi si è scagliato contro le «opposizioni ferragostane» che «non vedevano l'ora di potermi attaccare... haters di professione idem... ma il clou lo raggiunge la carta stracciata che delle notizia false ci campa. Se i detrattori si scagliano su di me per un commento (errato) ad una notizia significa che dal punto amministrativo in 3 anni non avete trovato nulla da contestare con tanta enfasi».

Non è la prima volta che il sindaco leghista finisce al centro delle polemiche: a settembre del 2016, all'indomani della legge sulle unioni civili, si era rifiutato di celebrare un'unione tra due giovani omosessuali che glielo avevano chiesto.
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