Ghedini: Berlusconi compie 80 anni
a dicembre potrà tornare in campo

Ghedini: Berlusconi compie 80 anni a dicembre potrà tornare in campo
di Valentino Di Giacomo
Giovedì 29 Settembre 2016, 08:54 - Ultimo agg. 09:53
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«Da dicembre, se venissero confermati i sondaggi e il referendum costituzionale fosse bocciato dai cittadini, il presidente Berlusconi avrebbe tutte le forze per tornare in campo e dare il proprio contributo per la rinascita del centrodestra». Niccolò Ghedini, parlamentare di lungo corso di Forza Italia, ma prima di tutto avvocato e amico dell'ex premier è sicuro che Silvio Berlusconi possa dare ancora tanto alla politica italiana. Oggi il Cavaliere festeggerà quelli che scherzosamente Ghedini definisce i «suoi primi ottanta anni». Il rapporto tra Berlusconi e il suo legale di fiducia comincia nel 1998 quando Ghedini ottiene per il suo cliente l'assoluzione nel processo Sme.

Tanti processi, molte assoluzioni, ma anche una condanna che ha estromesso Berlusconi dalle cariche politiche per gli effetti della Legge Severino.
«Ed è un processo che ancora fa male, ma io sono certo che il ricorso che abbiamo presentato a Strasburgo sarà accettato e quindi il presidente potrà ritornare di nuovo in campo se lo volesse perché la Legge Severino non poteva essere applicata».
Quando vi aspettate la sentenza? Si ritiene avverrà nella prossima primavera.
«Ma io spero anche prima, è una richiesta che pende dal settembre del 2013, ma non so quantificare i tempi. Spero il più presto possibile».
Dopo l'operazione al cuore il presidente sembra essersi ricongiunto nuovamente con la vecchia guardia, tra cui c'è anche lei.
«Ma no, queste sono ricostruzioni giornalistiche, io mi onoro di essere amico di Berlusconi e di essergli sempre stato vicino. I cerchi magici non sono mai esistiti, il presidente ascolta tutti, ma poi decide lui».
Però la famiglia e i figli sembrano essere più presenti nella vita di Berlusconi.
«Anche questi sono ricami della stampa. Il presidente è stato male ed è normale che i figli si siano stretti ancor di più attorno a lui. Ma questo è accaduto sempre, per Berlusconi i suoi familiari hanno sempre rappresentato la parte più importante della sua vita».
A rileggere certe intercettazioni o carte processuali sembrerebbe però che nella vita del cavaliere ci sia stato anche altro, o no?
«E queste magari sono cose che accadono nella vita di ogni uomo, famoso oppure no. Ma per il presidente la famiglia è sempre stata al primo posto. Del resto sono state fatte sui giornali descrizioni di cose che non sono mai esistite, normali cene fatte passare per chissà cosa».
Eppure a parlare di «vergini offerte al drago» fu Veronica Lario, moglie di Berlusconi.
«A leggere i giornali in quel periodo non mi meraviglio. È normale che se delle cose sono riferite male poi possano alimentare incomprensioni. Ma queste sono cose che accadono tra moglie e marito, in ogni coppia, ma credo che la reazione sia nata da informazioni sbagliate. Ma tra moglie e marito non voglio metterci il dito».
Il dito può metterlo in Forza Italia, si parla per lei di incarichi al vertice nel partito.
«L'unico vertice del partito è Berlusconi e così è sempre stato. Io ho sempre lo stesso ruolo, sono un soldato semplice. È normale che in questo periodo in cui il presidente ha potuto dedicarsi meno alle questioni politiche, io mi sia occupato di fare da tramite tra Roma ed Arcore. Un ruolo che l'onorevole Sestino Giacomoni ha definito scherzosamente ufficiale di collegamento. Ma al comando c'è sempre Berlusconi, lui ha i voti e lui, come ha sempre fatto, deciderà per il meglio ogni cosa».
C'è Parisi che però sembra aver affascinato molto il presidente, ma poco i cosiddetti colonnelli di Forza Italia.
«Parisi può portare forze nuove ed energie nuove, chi già c'è resterà importante come sempre lo è stato. Non devono esserci dualismi o diatribe, tutti bisogna lavorare per riportare di nuovo consensi al centrodestra che di voti ne ha persi parecchi in questi anni».
L'altro giorno c'è stato un vertice anche con Salvini, riuscirete a dialogare nuovamente anche con la Lega?
«Io sono convinto che, se Berlusconi lo vorrà, riuscirà a tenere unito il centrodestra, quindi anche Salvini. È un alleato ed è normale che ci siano questi incontri anche con lui, il dialogo con la Lega non si è mai interrotto e governiamo insieme in tre Regioni».
Quindi presto rivedremo un predellino bis con Berlusconi nuovamente federatore?
«Da amico non me lo auguro perché volendogli bene avrei più piacere se il presidente si dedicasse agli affetti, alla famiglia e alla sua splendida compagna. Ma da italiano auspico che questo avvenga perché sarebbe un bene per l'Italia e per i cittadini».
Non vogliamo fare coccodrilli prematuri al presidente, ma 80 anni sono una cifra significativa nella vita di una persona ed è tempo di bilanci. Lei che lo conosce da tempo, qual è stato il suo maggior difetto?
«Sicuramente quello di essere troppo buono e comprensivo delle altrui umane debolezze. Questa sua straordinaria umanità gli ha nuociuto perché in tanti hanno tradito la sua fiducia e la sua bontà, persone che hanno costruito carriere politiche che sarebbero finite tanto tempo fa se il presidente avesse voluto».
Sembra un pregio anche questo difetto, per certi versi, ma se dovesse descrivere un suo pregio?
«La sua capacità di intessere relazioni personali anche in politica. Berlusconi grazie al suo carisma è stato ed è amico di tanti capi di Stato. Un aspetto che ad altri, anche a Renzi, manca totalmente e lo vediamo dal fatto che viene escluso dai summit».
A proposito di Renzi, ieri Verdini ha scritto una lettera a Berlusconi accusandolo dell'errore di aver rotto il patto del Nazareno. Concorda con Verdini?
«Comprendo che Verdini ormai sia totalmente filo-renziano, ma lui sa benissimo che Renzi è venuto meno agli accordi presi. Il patto lo ha rotto Renzi, non Berlusconi».
Cosa regalerà al presidente per questi 80 anni?
«Le ho parlato di tante cose, ma di questo non parlo. Preferisco tenerlo per me perché fa parte del mio rapporto personale e privato con il presidente».