Grasso replica alle accuse: «Libero di fare il leader di un partito ma resto imparziale»

Grasso replica alle accuse: «Libero di fare il leader di un partito ma resto imparziale»
di Marco Conti
Giovedì 14 Dicembre 2017, 16:09 - Ultimo agg. 16:27
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“Non ho intenzione in questa sede di fare alcun cenno al mio futuro. Mi limito a ricordare che, già in occasione della prima cerimonia del Ventaglio nel luglio 2013, rivendicai la possibilità di poter esprimere la mia opinione sui temi del dibattito politico senza che nessuno potesse temere o ipotizzare una parzialità nell'esercizio delle mie funzioni di Presidente. Valeva allora, è valso nel corso di questi anni e vale ancora di più ora che la Legislatura volge al termine». Il presidente del Senato Pietro Grasso, a Palazzo Giustiniani, incontra la stampa parlamentare per lo scambio di auguri in occasione delle festività di fine anno. Sarà il luogo o le polemiche che hanno già scatenato le sue foto con il simbolo elettorale del neonato partito di sinistra radicale, ma stavolta Grasso non ci sta e replica a chi lo accusa di aver assuto un ruolo di parte, accettando  leadership della forza di sinistra radicale 'Liberi e uguali". Un compito che, secondo alcuni, mail si concilia con il ruolo di seconda carica dello Stato. 

Il presidente del Senato vola alto anche se poi dice di non dare ancora per persa l’approvazione dello ius  soli e  plaude alla approvazione del biotestamento. Nulla però aggiunge al suo ruolo di leader che tra breve lo porterà a discutere di collegi e posti i lista con Speranza, Fratoianni, Civati ma soprattutto con D’Alema e Bersani. 

“Per la prossima campagna elettorale mi auguro che lo stile e gli atteggiamenti saranno misurati e rispettosi pur nella diversità delle opinioni e nella radicale differenza dei programmi che ciascuna forza politica proporrà ai cittadini”, aggiunge Grasso auspicando si possa “ costruire un dibattito senza strumentalizzazioni e incentrato sui contenuti, avremo una campagna elettorale appassionata ma leale. “D'altro canto - aggiunge - soffiare sulla paura, delegittimare gli avversari e alimentare la rabbia e la sfiducia non può che rendere tutto il nostro Paese, a prescindere da chi raccoglierà il maggior numero dei consensi, più fragile e diviso”.
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