Patto tra Berlusconi e Salvini:
​chi avrà più voti sarà premier

Patto tra Berlusconi e Salvini: chi avrà più voti sarà premier
di Alberto Alfredo Tristano
Sabato 30 Settembre 2017, 08:30 - Ultimo agg. 20:25
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«Per governare l'Italia non si può improvvisare. Serve una solida esperienza». Nel giorno del compleanno numero 81, Silvio Berlusconi ha affidato a Facebook il nuovo rilancio della prossima sfida elettorale che veda Forza Italia come baricentro dell'alleanza del centrodestra. Una linea che risuona nella discussione sulla legge elettorale: al Rosatellum bis che arriverà in Aula il 10 ottobre, in Commissione Affari costituzionali (che da martedì comincia l'esame delle proposte) sono stati presentati 321 emendamenti di cui solo 16 da Forza Italia: l'elemento forte del gruppo berlusconiano è la modifica sul nodo della premiership, che in sostanza attribuisce alla forza politica della coalizione più votata la facoltà di indicare il futuro leader. Una mossa che corrisponde alla volontà del Cavaliere, condivisa peraltro e più volte ribadita dal leader della Lega, Matteo Salvini, di riconoscere la guida della futura coalizione di centrodestra al partito che conquisterà più consensi alle prossime politiche. È un emendamento che ha poche chance di passare ma che certo suggella il patto tra i due in vista delle Politiche. Di questo si discuterà nel vertice annunciato per la settimana prossima proprio dall'ex presidente del Consiglio: «Ci vediamo la prossima settimana come da programma, per dare l'ultima scorsa a quello che sarà il programma del centrodestra».

L'atteggiamento positivo di Fi rispetto al nuovo sistema di voto è stato così spiegato dal capogruppo a Montecitorio, Renato Brunetta: «Abbiamo presentato pochi emendamenti, tutti seri e importanti, che fanno parte di una riflessione coerente da condurre all'interno dei partiti che appoggiano legge. Vedremo le convergenze, l'obiettivo e andare in aula con emendamenti condivisi evitando l'errore dell'altra volta». Piccole modifiche sono state presentate anche dal Pd, «tutte tecniche: aggiustamenti e correzioni, nulla che incida sull'impianto della legge», spiega il presidente dei deputati democrat, Ettore Rosato, che ha convocato per mercoledì sera un'assemblea del gruppo per discutere della legge. Insomma, l'idea di centrosinistra e centrodestra sembra essere che l'accordo reggerà fino a portare a conclusione l'iter. E c'è da registrare che anche le forze che hanno votato contro l'adozione del testo in commissione, hanno presentato pochi emendamenti: 39 da M5S, 28 Mdp, 21 Sinistra Italiana e 26 Fdi. «Da parte nostra non c'è alcun intento ostruzionistico e il numero degli emendamenti lo dimostra. Vogliamo poter discutere», ha detto Alfredo D'Attorre di Mdp. «C'è un clima diverso rispetto all'inizio dell'iter sul tedeschellum quando vennero presentati circa 780 emendamenti», ha ricordato al riguardo Andrea Mazziotti, presidente della Commissioni Affari costituzionali. 

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