Legge elettorale, Renzi risponde a Berlusconi: «Confrontiamoci, ma niente diktat»

Legge elettorale, Renzi risponde a Berlusconi: «Confrontiamoci, ma niente diktat»
Martedì 7 Gennaio 2014, 21:01 - Ultimo agg. 8 Gennaio, 16:49
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Il Pd non impone la sua legge elettorale: non avrebbe i numeri e non sarebbe giusto, troviamo una soluzione tutti insieme. Confrontiamoci velocemente ma senza diktat, non li fa il Pd non li faccia nessun altro». Così Matteo Renzi a "Otto e mezzo" replica a Silvio Berlusconi che dice sì a una riforma del Porcellum a patto del voto anticipato. Poi una previsione condita da un dato biografico: sabato prossimo compie 39 anni, i suoi 40 li festeggerà a palazzo Vecchio o a palazzo Chigi? «Credo che sarò a palazzo Vecchio» anche perché «non si voterà prima del 2015».

Il segretario del Pd ha poi replicato a chi gli chiedeva se domani vedrà Berlusconi sulla legge elettorale: «A me non risulta, se risulta stavolta lo diciamo prima». Renzi ha detto anche di non aver parlato con Monti oggi a pranzo di riforma del sistema di voto.

«Alfano ha dato la disponibilità su uno dei modelli proposti, è un fatto interessante, questa proposta di Alfano può andare bene, vediamo i numeri e alla fine del percorso decidiamo tutti insieme quale è la soluzione migliore»: così ha continuato Renzi.

«Io non ce l'ho con Letta. Se il premier decide di fare cambiamenti nella squadra di governo, va bene ma faccia lui. L'idea che siccome ho vinto le primarie mi spettano tot ministri, tot sottosegretari, non mi piace. Io voglio cambiare l'Italia, non voglio poltrone», ha sottolineato il segretario del Pd.

«Non mi interessa» tanto il rimpasto ma «se un ministero dell'Economia e delle Finanze chiede indietro 150 euro agli insegnanti mi arrabbio perchè non è Scherzi a parte”, è il governo italiano», ha detto Renzi.

Parlando del "Job Act", Renzi ha detto che «L'aumento della tassazione delle rendite finanziarie sarà uno dei punti del Job Act».

Ue «Se ci fosse un bel progetto per il Paese sarebbe giusto anche sforare il 3 per cento», previsto dai trattati europei, del rapporto deficit Pil. «Lo hanno già fatto Francia e Germania», ha detto il sindaco di Firenze.

Legalizzazione droghe leggere «Questa partita è iniziata perchè un assessore regionale della Lega ha proposto lo stop al proibizionismo. È una cosa schizofrenica perchè la Lega votò la Fini-Giovanardi che ha cancellato la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti. Prima cambiamo questa leggiaccia, andiamo con ordine».

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