Legge elettorale, Renzi vede Alfano. Altolà dei bersaniani al segretario: no all'incontro con Berlusconi

Legge elettorale, Renzi vede Alfano. Altolà dei bersaniani al segretario: no all'incontro con Berlusconi
Mercoledì 15 Gennaio 2014, 18:36 - Ultimo agg. 16 Marzo, 10:03
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La parte del Pd che fa ancora riferimento a Pierluigi Bersani avverte il segretario: no a un incontro con Silvio Berlusconi. Leggo di possibili incontri tra Renzi e Berlusconi addirittura al Nazareno. Immagino che Renzi sarà cauto su mosse che possano resuscitare politicamente Berlusconi e che non vorrà incontrare un pregiudicato nella sede del Pd», dichiara Alfredo D'Attorre, bersaniano, parlando con i cronisti alla Camera.









«Legge elettorale. Le regole si scrivono tutti insieme, se possibile. Farle a colpi di maggioranza è uno stile che abbiamo sempre contestato», scrive intanto Renzi su Twitter. Oggi, dopo la segreteria del Pd, secondo quanto si apprende, il segretario democrat ha avuto un faccia a faccia con il leader di Ncd Angelino Alfano. I due avrebbero parlato anche di legge elettorale.



I gruppi del Nuovo centro destra e dei Popolari per l'Italia spronano intanto ad andare avanti nella riforma della legge elettorale, a partire da un'intesa nella maggioranza. «La sentenza della Corte Costituzionale e la calendarizzazione della legge elettorale in Aula impongono ai partiti che formano la maggioranza di trovare con urgenza un'intesa su una proposta comune - affermano in una nota comune dopo l'incontro -. I gruppi Nuovo Centrodestra e Popolari per l'Italia sostengono la proposta del doppio turno di coalizione e ritengono che le motivazioni della Consulta avvalorino questo sistema come il più idoneo a evitare un'eccessiva divaricazione tra rappresentanza e voto, poiché sono proprio gli elettori a decidere la maggioranza. Nei tempi più brevi, i due gruppi parlamentari promuoveranno incontri con le altre forze politiche della maggioranza».



Casaleggio. Sulla riforma della legge elettorale «le tre proposte di Renzi sono astratte ed evidentemente incostituzionali». È quanto avrebbe detto Gianroberto Casaleggio ad alcuni dei parlamentari Cinque Stelle che sta incontrando a Montecitorio. Quanto al Movimento la sua proposta sarà quella che uscirà dalla consultazione in rete anche se, avrebbe commentato, esiste una proposta M5s e «gli unici fino ad ora a depositare una proposta innovativa e fatta bene siamo stati noi».



Civati. «La proposta di Renzi sul Senato non mi convince per nulla, non sono d'accordo con l'idea di lasciarlo un organo di secondo livello. Per me o c'è il monocameralismo tout court o si riduce il numero dei parlamentari, anche alla Camera e al Senato si toglie la fiducia e si differenziano le competenze», ha detto il deputato del Pd, Pippo Civati, sottolineando che domani alla direzione ci sarà una proposta su questo punto, si rimarcherà che sulla legge elettorale «va bene il Mattarellum con poche modifiche, non un premio del 25% aggiuntivo all'effetto maggioritario di quel sistema», inoltre «chiederò sul partito un metodo di lavoro». Infine, per quanto riguarda il jobs act «aspettiamo di vederlo anche noi come gli elettori italiani, a quel punto risponderemo non con meno ma con più innovazione».
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