Letta: «Berlusconi stagione chiusa». Alfano: «Non interferisca in affari Pdl»

Alfano e Letta
Alfano e Letta
Domenica 6 Ottobre 2013, 11:53 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 07:43
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Non si ricomincia con la tarantella, la pagina stata voltata in modo definitivo. Sono rispettoso del travaglio del Pdl, Alfano ha affermato una leadership forte e marcata: è stato sfidato e ha vinto. Ora trovino modi e forme perché quello che è accaduto non accada più». Lo ha detto Enrico Letta a L'intervista, su Skytg24.

«Si è chiusa una stagione politica di 20 anni. Si è chiusa in modo politico con un confronto molto forte. Berlusconi ha cercato di far cadere il governo e non ci è riuscito perche il Parlamento in sintonia con il Paese ha voluto che si continuasse. Ho preso un rischio perché non ho accettato mediazioni», ha aggiunto il premier.

«Ho accettato le dimissioni del sottosegretario Biancofiore perché dopo che i ministri le avevano ritirate lei le ha mantenute. Quindi le ho accettate per far capire che sono cambiate le cose», ha detto ancora Letta.

«Se entro l'autunno non avremo completato il percorso parlamentare della riforma del finanziamento dei partiti io metto a disposizione lo strumento del decreto legge», ha avvertito quindi Letta, che come data limite Letta mette il 21 dicembre, giorno della fine dell'autunno.

«Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi presenteremo una legge di stabilità e lavoreremo a mettere ordine nelle aliquote dell'Iva. Lo faremo tenendo conto dei problemi della finanza pubblica», ha detto ancora il presidente del Consiglio.

«Nel 2014 i lavoratori italiani avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali e ci saranno vantaggi anche per le imprese», ha poi annunciato Letta, assumendo un impegno: «La legge di stabilità avrà come cuore la riduzione del cuneo fiscale».

Letta ha definito la disoccupazione giovanile come «il dramma principale dell'Italia». E ricordando le iniziative attuate dal suo governo in materia, allarga lo spettro del discorso: «Bisogna che in Italia il costo del lavoro scenda. È insopportabile il costo attuale del lavoro. La legge di stabilità avrà come cuore la riduzione del cuneo fiscale. Dobbiamo dare soldi in busta paga ai lavoratori e non solo alle imprese. Ne discuteremo. Nel 2014 i lavoratori italiani avranno un beneficio in busta paga. Ne discuteremo con le parti sociali, e ci saranno vantaggi anche per le imprese».

La replica di Alfano. Il segretario del Pdl Angelino Alfano replica con fermezza alle parole di Letta (e a quelle di Epifani) su Berlusconi: «Non accettiamo e non accetteremo ingerenze nel libero confronto del nostro Movimento politico! E questo vale anche per il presidente del Consiglio e per il segretario del Partito democratico».

Pdl all'attacco. «I toni liquidatori di Enrico Letta nei confronti di Berlusconi non possono essere accettati da nessuno nel nostro partito. Un conto sono la stabilità dell'Italia e la transizione nel centrodestra. Altro è il cinismo che cancella la storia di un leader e la validità di un percorso di centrodestra». Lo afferma Maurizio Gasparri del Pdl, vicepresidente del Senato. «Non voglio poi nemmeno immaginare le risse e le lacerazioni sui territori con due soggetti distinti che inseguono quadri quando poi saranno gli elettori a dire parole decisive. Meglio confronti congressuali che epiloghi ingloriosi», conclude.

«I toni sprezzanti di Enrico Letta verso Silvio Berlusconi sono avvilenti e spiegano molte cose.

"Non c'è niente da capire", diceva una vecchia e grande canzone». Lo dice Daniele Capezzone del Pdl.

«Trovo gravi, irrispettose ed autolesioniste le affermazioni del premier Letta che pare avere troppe

certezze. È sempre buona regola non entrare mai nelle vicende di un altro partito in particolare di un alleato di governo. Letta corre troppo. La chiusura dell'epoca berlusconiana è evidentemente un suo contraddittorio desiderio che stride col sostegno che Berlusconi sta garantendo al suo governo e non ne aiuta la stabilità», afferma l'esponente del Pdl Mariastella Gelmini.

«Trovo le parole del presidente del Consiglio molto gravi. Avrà pure le sue certezze sulla presunta chiusura dell'epoca berlusconiana e le sue convenienze a pensare ciò che ha detto. A me pare che corra troppo e che complichi il quadro faticosamente uscito dopo la fiducia. È inaccettabile che voglia prendersi il Pdl a pezzi. Sono certo che neppure Alfano condivida questa impostazione

ma sarebbe bene che lo chiarisse subito lui». Lo dichiara il senatore del Pdl Altero Matteoli.

«Caro Letta "Ora è forte leadership di Alfano"? Grazie ma i leader del Cdx li sceglie il Cdx con le primarie, non li nomina il Pd». È quanto scrive in un tweet, Giorgia Meloni, capogruppo di Fdi alla Camera.