M5s: «Ecco il nostro Legalicum».
E non vanno alle consultazioni

M5s: «Ecco il nostro Legalicum». E non vanno alle consultazioni
di Stefania Piras
Giovedì 8 Dicembre 2016, 10:59
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Roma. Immobili con le carte calate sul tavolo a tempo record per giocare d'anticipo sulle consultazioni che inizieranno oggi e a cui Beppe Grillo non parteciperà. Così ieri il M5S, il cui turno al Colle è previsto per sabato, ha depositato una nuova proposta di legge elettorale, il Legalicum. Per il deputato Danilo Toninelli la norma che condurrà al voto sarà l'Italicum riscritto dai giudici della Corte Costituzionale ai quali lo stesso M5S si era rivolto e a cui ora chiede un delicatissimo ruolo suppletivo.

Nello stringatissimo testo depositato a Montecitorio non c'è la proposta di una legge vera e propria ma c'è scritto che basta recepire in tutto e per tutto le indicazioni della Consulta che si pronuncerà il 24 gennaio. Il M5S rinuncia dunque preventivamente a discutere nel merito in modo da potersi sottrarre a qualsiasi coinvolgimento dopo e poter dire comunque di aver avuto le idee chiare fin dall'inizio. Già domenica notte la road map politica era segnata: al voto, subito, con l'Italicum.

È ufficiale, dunque: il Democratellum, legge elettorale che era un super proporzionale, studiato da Toninelli e votato in rete dagli iscritti, è stato completamente abbandonato. Una scelta non priva di conseguenze e che ha sollevato parecchi dubbi tra i parlamentari e anche nella base. Se ne è parlato anche ieri sera durante l'assemblea congiunta di deputati e senatori dove sono emerse tensioni molto forti sulla scelta di chi salirà al Colle per le consultazioni, un ruolo che avvantaggerebbe molto chi ambisce a fare il candidato premier. Nel 2013 ci andarono Grillo e i capigruppo. Stavolta chi sostituirà il leader? Lui, il capo politico del M5S, ha seguito l'assemblea volutamente da lontano dopo aver passato giorni interi al telefono per tenere uniti i parlamentari che sono già fortemente divisi sul tema della leadership. Su questo, entro fine anno, ha promesso che ci saranno decisioni importanti. Ma intanto nelle chat la tensione è fortissima: Roberto Fico ha messo in guardia dall'uomo solo al comando e dai «candidati naturali» mentre alcuni parlamentari hanno cercato di mettere in contrapposizione.

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