M5S, Raggi resiste, comizio senza Roma: «E sugli assessori decisioni solo mie»

M5S, Raggi resiste, comizio senza Roma: «E sugli assessori decisioni solo mie»
di Simone Canettieri
Lunedì 26 Settembre 2016, 08:22
3 Minuti di Lettura

dal nostro inviato
PALERMO Balla. Mulina le braccia in aria. Lancia baci. Si prende i cori dei grillini, ma anche qualche rosa e un quadro con il Colosseo che autografa. E poi i selfie dei militanti, le dirette Facebook quando passa tra i gazebo. La ressa delle telecamere. E sul palco attacca in maniera frontale il premier Matteo Renzi («E' finito: dopo il no alle Olimpiadi il prossimo sarà quello al referendum») , e grida: «Dopo Roma, prendiamoci l'Italia». L'ultimo giorno della festa del M5S si trasforma nel Virginia Raggi day.

La sindaca di Roma, jeans e scarpe da ginnastica con giacchetto legato in vita, arriva a Palermo con un giorno di ritardo causa impegni di lavoro (il crollo di una palazzina nella Capitale) e monopolizza l'evento del Foro Italico. L'accoglienza che le viene riservata dalla base non ha paragoni. Tocca i livelli di quella che c'è per «l'elevato», come si autodefinisce Grillo con sarcasmo.

LE QUESTIONI APERTE
La Raggi parla alle 16, appena atterrata incontra Grillo e Casaleggio junior. Lasciando l'hotel dice: «Gli assessori mancanti? Mi consulto con i consiglieri comunali e con gli altri assessori». In poche parole deciderà il Campidoglio se il giudice della Corte dei Conti Salvatore Tutino sarà il responsabile del Bilancio, ipotesi tra spinte e controspinte, ancora in campo. Oggi è in programma un vertice risolutorio in Comune, appunto, con il capogruppo Paolo Ferrara. Da decidere ci sono anche le altre caselle mancanti: partecipate, capo di gabinetto, responsabile dell'Anticorruzione, vertici di Ama. Meglio non dire niente, qui.

Roma è lontana da Palermo. E Virginia sale sul palco per un intervento lungo venti minuti (unico caso nella attenzionatissima scaletta). Parla più da leader che da amministratore. Ringrazia i «pazzi visionari» Grillo e Casaleggio per avere creduto in questo sogno. «Io non mollo rilancia ci vogliono dividere ma non ci riusciranno. Mettiamo paura al sistema». A Roma ammette, dopo quasi 100 giorni di governo, che non «funziona niente». Rivendica il no alle Olimpiadi (che sarà ribadito anche con una delibera di Giunta richiesta dai consiglieri comunali) e se la prende con Renzi: «Doveva rottamare, invece fa gli accordi con Verdini e Berlusconi».

NIENTE ABBRACCI
La sindaca fa un discorso politico e poco romanocentrico. Ma si limita a strappare l'applauso quando dice che gli sfollati della palazzina crollata saranno sistemati con bandi trasparenti in un hotel, «prima ci pensavano Buzzi e Carminati». Sul palco nessun abbraccio dopo il discorso con Grillo. Forse nelle retrovie accade con Davide Casaleggio. Che in questa festa è diventato protagonista, seppur con un basso profilo. Luigi Di Maio e Di Battista parlano di legge elettorale durante In 1/2ora, Grillo chiama Assange per ricordare la pochezza della stampa italiana.
C'è la voglia di ritornare alla purezza movimentista delle origini per il comico che adesso è ritornato in campo: dieci anni fa eravamo piccoli piccoli. E scorrono le immagini delle invettive del comico nella Prima repubblica contro informazione e chi detiene l'energia. Beppe sogna lo spirito del vaffa-day, anche è impossibile. E arringa la folla: ci gettano addosso fango galattico, ma perdiamo solo lo 0,1%.

Nel frattempo è intenzionato a porre fine ai veleni interni che hanno monopolizzato questa festa. A partire dalle rivalità interne al direttorio e al resto dei vertici. Il blog sarà pronto a censurare, quindi a scomunicare, con interventi netti e critici chi seminerà zizzania con interviste e dichiarazioni pubbliche contro altri esponenti pentastellati. Roberta Lombardi, l'anti Raggi per eccellenza, chiude la kermesse: non parla mai di Roma, anche se in privato si sfoga per l'andazzo del Campidoglio.

E' stata lei il motore di tutto questo villaggio che sogna Palazzo Chigi. Ma il pensiero finale è per chi non c'è più: Gianroberto Casaleggio. Quando è ora di tornarsene a casa, vengono liberati tanti palloncini in aria per ricordare il fondatore che si «è ammalato per questa idea». Sono palloncini pieni di pensieri e responsabilità. Raggi, per dire, quando tutto questo accade è sul volo che la riporta a Roma.