Il Papa riceve il presidente Mattarella: tra Italia e Santa sede relazioni eccellenti

Il Papa riceve il presidente Mattarella: tra Italia e Santa sede relazioni eccellenti
Sabato 18 Aprile 2015, 09:52 - Ultimo agg. 19 Aprile, 15:09
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È durato 23 minuti il colloquio privato tra il Papa e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, oggi in visita di Stato in Vaticano. Il corteo presidenziale è arrivato da via della Conciliazione ed è entrato in Vaticano da piazza San Pietro e quindi dall'Arco delle Campane. La cerimonia di saluto, guidata dal prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein, è avvenuta nel Cortile di San Damaso.

Il presidente era accompagnato dalla figlia Laura e da cinque nipoti. Il seguito ufficiale è guidato dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni con la consorte, Emanuela Mauro.

Il lavoro e la crisi

Ha parlato di disoccupazione, tra l'altro, Papa Francesco durante l'incontro ufficiale con il presidente Mattarella. «La carenza di lavoro per i giovani - ha detto il Pontefice - diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perchè si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità».

«La carenza di lavoro per i giovani - ha aggiunto - diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perchè si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità. Nella disponibilità del lavoro - giudica papa Francesco - risiede infatti la stessa disponibilità di dignità e di futuro. Per un'ordinata crescita della società è indispensabile - ha quindi osservato il Pontefice - che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilità di progettare con serenità il loro futuro, affrancandosi dalla precarietà e dal rischio di cedere a ingannevoli e pericolose tentazioni.

Tutti coloro che detengono posizioni di speciale responsabilità hanno perciò il compito primario di affrontare con coraggio, creatività e generosità questo problema».

La necessità di agire per assicurare lavoro alle nuove generazioni è stata ribadita anche dallo stesso Mattarella. «Il dramma della disoccupazione e delle nuove povertà - ha spiegato - rischia di inghiottire il futuro di intere generazioni. Si impone una visione dello sviluppo economico e sociale che sappia rimettere al centro la persona e la famiglia». «Governo e Parlamento italiani sono impegnati ad adottare misure che consentano al nostro Paese di lasciarsi alle spalle una crisi che è stata lunga e

dolorosa - ha detto ancora il presidente - e da cui solo ora si inizia a intravedere l'uscita».

L'immigrazione

Al centro dell'incontro, che ha visto una sostanziale comunanza di vedute tra capo dello Stato e Santa Sede, anche la questione dei migranti. Il Papa ha espresso «gratitudine per l'impegno che l'Italia sta profondendo per accogliere numerosi migranti che a rischio della vita chiedono accoglienza». «Non dobbiamo stancarci nel sollecitare un impegno più esteso a livello europeo e internazionale», date le «proporzioni del fenomeno», ha ribadito. Serve un intervento europeo anche secondo Mattarella: l'Italia è impegnata «con generosità» per fronteggiare l'emergenza profughi e «invoca da tempo un intervento deciso dell'Unione Europea per fermare questa continua perdita di vite umane nel Mediterraneo, culla della nostra civiltà».

L'Expo

Un ambito di collaborazione tra Italia e comunità ecclesiale per il bene comune è la «cura dell'ambiente», contro squilibri, mancanza di cibo e inquinamento. E il Papa auspica che anche l'Expo contribuisca a «approfondire la riflessione contro il degrado ambientale».

«Tra pochi giorni - ha ricordato il Pontefice - si aprirà a Milano l'Esposizione Universale, che ha come tema: 'Nutrire il pianeta. Energie per la vità. L'evento dell'Expo sarà un'importante occasione in cui verranno presentate le più moderne tecnologie necessarie a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto dell'ambiente. Possa esso contribuire anche ad approfondire la riflessione sulle cause del degrado ambientale, in modo da fornire alle autorità competenti un quadro di conoscenze ed esperienze indispensabile per adottare decisioni efficaci e preservare la salute del pianeta che Dio ha affidato alla cura del genere umano».

Il terrorismo

Infine, la necessità di dialogo tra le religioni per evitare la violenza è stata ribadita nel corso dell'incontro. «Il dialogo tra le grandi tradizioni religiose appare tanto più urgente nel momento in cui si avverte - anche nel nostro Paese - la minaccia del terrorismo internazionale, che, spesso, si nasconde dietro inaccettabili, e pretestuose, rivendicazioni religiose», ha precisato il Capo dello Stato.

Le diverse componenti ideali e religiose che compongono la società non vengano strumentalizzate o distorte «a fini di violenza e sopraffazione», gli ha fatto eco Papa Francesco. «La Chiesa offre a tutti la bellezza del Vangelo e del suo messaggio di salvezza, e ha bisogno, per svolgere la sua missione spirituale, di condizioni di pace e tranquillità, che solo i pubblici poteri possono promuovere».

«Ne deriva che un sano pluralismo non si chiuderà allo specifico apporto offerto dalle varie componenti ideali e religiose che compongono la società, purché naturalmente esse accolgano i fondamentali principi che presiedono alla vita civile e non strumentalizzino o distorcano le loro credenze a fini di violenza e sopraffazione. In altre parole, - evidenzia ancora Francesco - lo sviluppo ordinato di una civile società pluralistica postula che non si pretenda di confinare l'autentico spirito religioso nella sola intimità della coscienza, ma che si riconosca anche il suo ruolo significativo nella costruzione della società, legittimando il valido apporto che esso può offrire».

«Santità, mi consenta di ribadirLe l'invito a venire in visita al Quirinale, per consolidare ulteriormente questo nostro dialogo, nella continuità della relazione speciale che accompagna i rapporti tra Santa Sede e Italia». Con questo invito rivolto a papa Francesco il presidente Mattarella ha poi chiuso il suo intervento in occasione della visita di Stato in Vaticano.