Migranti, più accoglienza e diritti per i minori non accompagnati

Migranti, più accoglienza e diritti per i minori non accompagnati
Mercoledì 1 Marzo 2017, 19:59 - Ultimo agg. 2 Marzo, 11:54
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I bambini e i ragazzi non ancora maggiorenni che arrivano in Italia senza una famiglia non potranno essere respinti. Godranno invece dei diritti di protezione riconosciuti ai minori italiani o dell'Unione europea. È questo il principio fondamentale che passa con il disegno di legge approvato oggi dal Senato con 170 sì, 50 no e 8 astenuti e che ora dovrà tornare alla Camera. Per questi ragazzi saranno garantiti anche il diritto all'assistenza sanitaria e all'istruzione.

La nuova normativa concede ai minori stranieri non accompagnati la possibilità di avere un permesso di soggiorno per minore età o per motivi familiari. I ragazzi stranieri restati senza famiglia potranno accedere al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati. Alla maggiore età, il permesso di soggiorno sarà convertito quasi automaticamente: è previsto, infatti, il silenzio assenso sui pareri della pubblica amministrazione. Le nuove regole stabiliscono anche la possibilità di rimanere in affido ai servizi sociali fino a 21 anni premiando chi ha intrapreso percorsi di formazione e integrazione.

Novità anche per il procedimento di espulsione che diventa di competenza del Tribunale per i minorenni e potrà essere adottato solo in assenza di un rischio di danni gravi per il minore. Sono previsti poi tempi ridotti, massimo 30 giorni e non più 60, per essere ammessi nelle strutture di prima accoglienza. Si istituisce per ogni Tribunale per i minorenni un elenco di tutori volontari. Tra le altre norme: nuovi modelli per l'identificazione; indagini familiari; obbligo per gli enti di occuparsi dell'affidamento familiare. Per quanto riguarda il rimpatrio assistito e volontario, la competenza passa al tribunale per i minorenni competente.

In aula la Lega ha espresso netta contrarietà al provvedimento e no ha votato anche Forza Italia. Nel centrodestra ci sono state anche delle astensioni, come quella di Andrea Augello che ha attaccato «la retorica del Pd ormai davvero inaccettabile» su questa emergenza. E critici con il testo sono stati anche i senatori del M5S che però alla fine hanno detto sì al disegno di legge per la gravità dell' allarme lanciato anche dall'Unicef sulle migliaia di minori abbandonati che spariscono letteralmente nel nulla diventando spesso vittime della criminalità o vittime del traffico di organi. Soddisfatta del sì di Palazzo Madama la ministra per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro: «Avevo preso l'impegno di far approvare questa legge, ora siamo vicini al traguardo, che mi auguro possa essere tagliato in tempi rapidi». Anche Save the Children esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge.


L'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Filomena Albano, si recherà il 2 marzo a Catania e il 3 marzo a Noto, per proseguire il programma di visite di monitoraggio delle strutture di prima accoglienza per i minori non accompagnati. Il monitoraggio interessa in particolare le nuove strutture dedicate all'accoglienza di primo livello gestite dal Ministero dell'Interno.

Le visite mirano a verificare le condizioni di accoglienza dei ragazzi in modo da rendere effettivo il loro processo di integrazione, e offrono una occasione utile e necessaria ad approfondire il dialogo e il confronto con gli altri riferimenti istituzionali che si occupano di minori non accompagnati. 

«La cittadinanza è senso di appartenenza a una comunità, un sentimento alto, un comune sentire che oggi deve abbracciare la nuova visione di un futuro che è già cominciato: dobbiamo includere anziché dividere», sottolinea Filomena Albano, nel suo editoriale dedicato allo ius soli e pubblicato sul sito dell'Authority. «Il disegno di legge sulla cittadinanza, approvato alla Camera nell'ottobre del 2015 e ancora in attesa di discussione al Senato, è fermo da tempo e, insieme alla legge, è sospesa la speranza per un milione di bambine e bambini, ragazze e ragazzi che crescono in Italia senza esserne cittadini - osserva la Garante - Oggi in Italia, bambini e ragazzi che crescono, giocano, sognano e studiano insieme, frequentando gli stessi luoghi e avendo gli stessi insegnanti, hanno uno status diverso a seconda delle origini dei genitori, in risposta al principio dello ius sanguinis, crescono da stranieri in Italia e, nei fatti, finiscono per essere stranieri anche nella patria dei loro genitori».
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