In Olanda frenano i populisti, e in Italia Pd e FI partono a caccia del voto grillino

In Olanda frenano i populisti, e in Italia Pd e FI partono a caccia del voto grillino
di Marco Conti
Giovedì 16 Marzo 2017, 15:55 - Ultimo agg. 16:36
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ROMA Nei Paesi Bassi l'hanno sfangata, ma di non molto. Formare una maggioranza di governo non sarà facile. Il premier uscente Mark Rutte è riuscito a superare in discesa il rivale xenofobo e populista Geert Wilders, ha perso seggi, e ora sarà complicato formare un governo.

I maggiori leader europei tirano un sospiro di sollievo, compreso Paolo Gentiloni, ma non sembra proprio che il vento populista abbia cambiato direzione. Occorrerà attendere il voto alle presidenziali francesi e più in là cosa accadrà in Germania e se sarà vero che la Merkel potrebbe cedere il passo a Schultz per colpa di un'erosione a destra in favore di Alternative fur Deutscheland.

Probabilmente solo dopo arriverà il voto in Italia, anche se la campagna elettorale nel nostro Paese è continua e ha ripreso vigore dopo la vittoria del No al referendum costituzionale. Anche se ancora non si sa con quale legge elettorale si andrà a votare, risulta evidente quale sarà il nemico delle forze politiche più importanti: il M5S. Matteo Renzi ha da tempo nel mirino Di Maio e Di Battista. Il Pd attacca di continuo il M5S e sostiene di aver pronte  un pacchetto di querele, anche se potrebbe risultare non sempre facile trovare il responsabile.

Da ieri l'altro ha iniziato anche Silvio Berlusconi che ha attaccato Grillo sostenendo che quando faceva solo il comico preferiva essere saldato in 'nero'. Nelle considerazioni che da tempo fa il Cavaliere i grillini hanno scavalcato - e di molto - i comunisti in quanto a pericolosità. Ed è per questo che l'ex presidente del Consiglio punta a rimettere insieme la stessa band di centrodestra, Lega compresa, in modo da drenare voti al M5S. I Fratelli d'Italia della Meloni e i vari cespugli centristi sono pronti. Frena invece la Lega di Matteo Salvini, ma Berlusconi sa come agire nei partiti alleati per ridimensionare un leader recalcitrante se non avverso.  Ne sa qualcosa Gianfranco Fini e, per certi versi, anche Marco Follini.
 
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